Emergenza carceri, 22.000 unità oltre la capienza

Il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha rilasciato i dati aggiornati al 30 settembre: i detenuti presenti nelle carceri italiane sono 67.428, di cui 2.877 donne. Gli stranieri sono 24.401. La capienza regolamentare dei 206 istituti di pena italiani è di 45.817 detenuti. Il sovraffollamento è dunque di 21.611 detenuti. Quelli presenti in semilibertà (e compresi nel totale dei detenuti presenti), sono 873, di cui 90 stranieri. Per il leader dei Radicali Marco Pannella: ”La sola e adeguata riforma, radicale e immediata, è l’amnistia”. Il Ministro della Giustizia Nitto Palma ha dichiarato ”Spero che una prima risposta possa venire dal lavoro della commissione che deve occuparsi della depenalizzazione di alcuni reati”.
La situazione è allarmante: i detenuti in attesa di giudizio  sono in totale 14.639 i detenuti italiani e stranieri in attesa di primo giudizio. Il totale degli imputati è di 28.564 detenuti; i condannati definitivi sono 37.213, gli internati 1.572.
I detenuti stranieri  sono in totale 24.401 i detenuti stranieri presenti nelle carceri italiane. Le donne sono 1.182, gli uomini 23.219. E’ quanto emerge dai dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, aggiornati al 30 settembre. Di questi, 4.934 sono originari del Marocco; 3.616 i romeni; 3.197 i tunisini; 2.721 sono di nazionalità albanese, 1.210 provengono dalla Nigeria; 749 dall’Algeria; 544 gli egiziani, 372 i cinesi.
Detenute madri con un figlio in istituto sono in totale 53 le detenute madri con figli in carcere. I bambini che vivono in istituto sono 54, le detenute in gravidanza 18. In totale sono 17 gli asili nido in attività nelle carceri. E’ quanto emerge dai dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, aggiornati al 30 giugno 2011.
Secondo Pannella: ”Le cifre sul sovraffollamento dimostrano che dopo quel 28 luglio nel quale il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, indicò come ‘prepotente urgenza’ la necessità di una riforma della giustizia e della conseguente situazione carceraria, malgrado l’ammirevole comportamento dell’intera comunità penitenziaria e le lotte che hanno portato alla fin qui totalmente inutile autoconvocazione del Parlamento per la terza o quarta volta in sessant’anni, ci si è arenati sulle solite chiacchiere” Siamo assolutamente nella condizione, come Stato e come Repubblica, di soggetto criminoso e criminale, che ricorda gli inizi del trionfo nel mondo delle Mauthausen e dei luoghi di sterminio siberiani. Tutto questo è stato possibile perché al popolo italiano, alla democrazia e alla legalità, è stato negato di prendere coscienza di questa tragica scadenza sociale ed istituzionale. Abbiamo informato e documentato a chi di dovere che agli italiani sono stati consentiti meno programmi e ascolti sul tema giustizia e carceri, di quanto non se ne sia dedicato alla cronaca nera di Avetrana o dintorni”.
”Il pianeta carcere si trova in condizioni di stress”, afferma il ministro della Giustizia Nitto Palma, ma una ”risposta positiva” potrà venire dalla commissione sulla depenalizzazione. ”La sollecitazione di Marco Pannella e dei radicali è stata oltremodo opportuna. Una prima risposta positiva – continua il Guardasigilli – potrà venire dal lavoro della commissione, già insediata, che deve occuparsi della depenalizzazione di alcuni reati, in modo che a una quantità di persone che oggi sono in carcere in regime di detenzione preventiva, possa essere applicato l’arresto domiciliare”.
La commissione si è insediata a metà settembre e ha 45 giorni di tempo per concludere i lavori e proporre soluzioni.