Aziende in rosa, Italia al primo posto in Ue

La Confartigianato tramite l‘Osservatorio sull’imprenditoria femminile ha rivelato alla 13a Convention di Donne Impresa tenutasi a Roma, il record europeo delle aziende in “rosa” italiane. In Italia operano 1.531.200 imprenditrici e lavoratrici autonome, al secondo posto si piazza la Germania con 1.383.500 imprenditrici, seguita dal Regno Unito con 1.176.500, dalla Polonia con 1.035.200, dalla Spagna 912.500 e dalla Francia con 827.200.
La leadership dell’Italia nell’Unione Europea è confermata anche dal peso che l’imprenditoria femminile ha sul totale delle donne occupate: in Italia è del 16,4%, di gran lunga superiore al 10,3% della media dell’area euro. Ma, per una donna, lavorare e mettersi in proprio nel nostro Paese non è facile dappertutto.
L’habitat migliore sarebbe in Friuli Venezia Giulia che guida la classifica delle regioni con le condizioni ideali perché si sviluppino l’imprenditorialità e l’occupazione femminile. Seguono Emilia Romagna e Umbria. Tra le province ‘amiche’ del lavoro delle donne svettano ai primi tre posti Udine, Gorizia e Rimini. Nella zona nera della classifica regionale finiscono invece la Campania, la Sicilia e la Puglia. E tra le province con le peggiori condizioni per l’occupazione femminile si trovano Napoli, Palermo, Caltanissetta.
Secondo l’Osservatorio, come nota Edgarda Fiorini, presidente di Donne Impresa Confartigianato, fare impresa è sempre più un mestiere da donne. “Siamo in presenza di un’imprenditoria femminile forte e dinamica che va incoraggiata. Al pari dei nostri colleghi abbiamo bisogno di interventi che ci liberino dai troppi vincoli e costi che soffocano le iniziative imprenditoriali. E vogliamo contare su un welfare che permetta alle donne di conciliare lavoro e famiglia e di esprimere nell’impresa le nostre potenzialità”.
Inoltre le donne si fanno largo anche in settori all’avanguardia e tradizionalmente maschili. Le imprenditrici impegnate nell’high tech formano una ‘pattuglia’ di 12.261 ‘pioniere’ che si sono avventurate in ambiti come la robotica, l’elettronica, la chimica farmaceutica, la produzione di software e di apparecchiature di alta precisione, le telecomunicazioni, la ricerca scientifica, la consulenza informatica.
Le donne a capo di piccole imprese innovative sono il 22,5% del totale degli imprenditori specializzati nei settori high tech. La frontiera dell’innovazione tecnologica è stata conquistata anche da 3.904 imprenditrici artigiane che hanno trovato terreno particolarmente fertile in alcune zone d’Italia.
Confartigianato ha stilato la classifica delle regioni e delle province con la maggiore presenza di artigiane high tech: in testa vi sono la Valle d’Aosta, la Sardegna e la Marche. A livello provinciale, Novara, Sassari e Nuoro guidano il gruppo delle aree territoriali che fanno registrare il numero più alto di aziende artigiane ad alta tecnologia guidate da donne.