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Cancellieri: Anticipare il codice antimafia per tutelare gli appalti pubblici

Io sto già lavorando con Bankitalia per arrivare a un accordo e fare poi un discorso sulle banche e con loro studiare il modo per essere più incisivi e far sì che il nuovo codice antimafia sia anticipato, così da mettere in atto norme che siano più efficaci e tutelino in materia di appalti pubblici. Credo che non ci vorrà molto tempo per fatti concreti. Perché su questi temi si gioca una grande battaglia contro la criminalità. Una battaglia che si gioca anche appunto sui temi economici a difesa dei capitali sani”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri nel corso della cerimonia per la firma del protocollo di legalità sottoscritto oggi a Venezia tra le Prefetture del Veneto, la Regione Veneto, l’Anci del Veneto e l’Unione regionale delle Province del Veneto. Un protocollo che mira a prevenire i tentativi di infiltrazione mafiosa negli appalti pubblici, attraverso una collaborazione costante tra gli stessi sottoscrittori, diretta a creare una rete di monitoraggio ultra provinciale.
Il protocollo mira altresì ad estendere i controlli antimafia a forniture e prestazioni di servizio che secondo la normativa vigente ne sarebbero escluse. Il protocollo che ha la durata di due anni ed è rinnovabile, prevede tra l’altro l’impegno per le stazioni appaltanti di inserire nei bandi di gara e nei contratti clausole e condizioni idonee ad incrementare la sicurezza degli appalti e altri obblighi diretti a consentire una più ampia e puntuale attività di monitoraggio preventivo a fini antimafia. Inoltre, il protocollo prevede che nelle transazioni finanziarie connesse ai contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, le stazioni appaltanti si impegnino a rispettare gli obblighi previsti dalla normativa vigente in materia di tracciabilità dei flussi finanziari.
Da parte sua, il ministro dell’Interno ha sottolineato che “quanto sperimentato qui in Veneto potrà essere esportato a livello nazionale. Testeremo qui i cambiamenti per vedere come funzionano e poi li potremo esportare su scala nazionale”.
E la titolare del Viminale, in passato già prefetto a Vicenza, ha spiegato che “dal Veneto oggi lancio un messaggio che è di uno straordinario tentativo di laboriosità, di ingegno e di capacita’ imprenditoriale che vorrei fosse esportato anche altrove”. Da parte sua il presidente della Regione Luca Zaia ha spiegato che “con questo protocollo nasce un ‘grande fratello’, un network informativo che sicuramente non ci complicherà la vita ma ci aiuterà a mettere in rete tutte le nostre conoscenze”.
Il governatore del Veneto ha lanciato un avvertimento “siamo una regione al sesto posto per i beni confiscati (80 quelli sequestrati) e al quinto per le operazioni finanziarie sospette. Secondo quanto rilevato dalla Dia sono state 689. Siamo preoccupati perché i nostri imprenditori sono vittime non del mercato ma di qualche delinquente. E proprio per questo la nostra regione vuole essere un punto di riferimento per la sicurezza degli imprenditori – ha concluso Zaia – e quindi il ministro consideri il Veneto un laboratorio di virtuosità su questo fronte”.