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Ma avvocati e benzinai non ci stanno. Il garante avverte: scioperi non più di tre giorni

Due giorni di sciopero a febbraio, il 23 e il 24, e un’altra settimana di astensione dal lavoro a inizio di marzo; sit-in davanti a Palazzo Chigi, Camera e Senato e occupazione simbolica degli uffici giudiziari. Cosi’ gli avvocati hanno deciso di protestare contro le liberalizzazioni del governo Monti.
La posizione degli avvocati e’ emersa al termine dell’assemblea di oggi dell’Oua, Organismo Unitario dell’Avvocatura. La decisione di astenersi dalle udienze, sottolineano dall’Oua, ”e’ il risultato dell’atteggiamento del governo che ha deciso di andare avanti su una strada che l’avvocatura non condivide. Con le misure decise speriamo che l’esecutivo si decida ad andare incontro alle aspettative e alle richieste degli avvocati italiani”.
Faib Confesercenti e Fegica Cisl hanno dichiarato ”l’immediato stato di agitazione e la chiusura per sciopero degli impianti stradali ed autostradali di 10 giorni”. Le date “saranno indicate e rese note se e non appena le bozze di decreto circolate in queste ore dovessero trovare conferma”.
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Alla fine il governo, spiegano in una nota congiunta Faib Confesercenti e Fegica Cisl, ”fa retromarcia su tutta la linea di fronte alla potente lobby dei petrolieri, i cui privilegi non vengono neanche scalfiti ma persino rafforzati dalle misure che sono in procinto di essere varate. Nessun impianto ‘multimarca’, così come anche l’Antitrust aveva recentemente chiesto”.
Nessuna libertà, rilevano, ”per i gestori di rifornirsi sul libero mercato alle condizioni più convenienti per poter dare agli automobilisti italiani prezzi più bassi dei carburanti. Automobilisti che, insieme ai gestori, sono i veri gabbati dalla solita politica degli annunci”.
Il governo, aggiungono Faib e Fegica, ”si limita a gettare fumo negli occhi dell’opinione pubblica ‘liberando’ solo chi è già libero, cioè i proprietari: alla fine il provvedimento non riguarda più di 500 impianti su 25.000. Per il resto, il controllo dei petrolieri sull’intera filiera, ‘dalla culla alla tomba’, che consente loro di mantenere in Italia i prezzi più alti d’Europa, viene completato definitivamente con un regalo inaspettato: ogni compagnia potrà fissare le condizioni contrattuali che vuole, con ogni singolo benzinaio, senza nessuna tutela, nessuna contrattazione, nessuna mediazione collettiva”.
Il risultato finale, sottolineano Faib e Fegica, ”è che il governo consegna al nostro Paese una distribuzione carburanti ancora più ingessata, difendendo e rafforzando gli interessi e le rendite di posizione dei monopolisti, ingannando gli automobilisti che sono condannati a pagare prezzi sempre più alti”.
I benzinai non potranno scioperare per piu’ di tre giorni. Lo puntualizza Roberto Alesse, Presidente dell’Autorita’ di garanzia sugli scioperi.
Al di là di quanto dichiarato alla stampa, “le organizzazioni di categoria sanno bene che la legge sugli scioperi e la regolamentazione di settore prevedono limitazioni, in particolare sulla durata e sulla garanzia di servizi pubblici essenziali, che non pu eccedere le 72 ore”, spiega Alessi.
Qualunque comportamento difforme rispetto a cio’, pertanto, sarebbe “illegittimo e come tale andrebbe valutato”. L’Autorita’ di garanzia sugli scioperi, peraltro, “non ha ricevuto, fino ad oggi, alcuna proclamazione da parte dei Sindacati dei lavoratori addetti alla distribuzione di carburanti”.