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Siria, le vittime sono i bambini. Unicef: Da marzo sono stati 400 i morti

Il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha disposto il richiamo a Roma per consultazioni dell’ambasciatore italiano a Damasco Achille Amerio. Lo rende noto la Farnesina, che sottolinea che l’Ambasciata italiana nella capitale siriana resta aperta e operativa per garantire l’assistenza ai connazionali presenti nel paese e continuare a seguire con la massima attenzione gli sviluppi della gravissima crisi in atto nel paese.
La decisione di questa mattina fa seguito ai passi effettuati nelle ultime ore dal governo italiano. Ieri, ricorda la nota della Farnesina, il segretario generale della Farnesina Giampiero Massolo aveva espresso all’ ambasciatore siriano a Roma Khaddour Hasan la più ferma condanna e lo sdegno del governo italiano per le inaccettabili violenze perpetrate dal regime di Damasco nei confronti della popolazione civile.
Anche la Francia ha richiamato il suo ambasciatore a Damasco per consultazioni.
Il portavoce dell’Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza comune Catherine Ashton ha precisato: “Non abbiamo nessun piano per ritirare le nostre delegazioni da Damasco” in quanto “pensiamo sia importante avere nostri uomini sul terreno dato che nel Paese non c’è una stampa libera”. “Spetta agli stati membri – ha aggiunto – decidere se lasciare o meno i propri ambasciatori” in Siria.
Tra le vittime delle violenze in Siria, secondo quanto denunciato dall’Unicef, ci sarebbero anche molti minori. “Alla fine di gennaio, sono 400 i bambini morti e oltre 400 sono stati arrestati” dal marzo scorso, quando è iniziata la rivolta, ha affermato la portavoce dell’Unicef, Marixie Mercado.
Intanto, continuano le violenze in Siria. E’ di almeno 21 civili e quattro soldati morti il bilancio delle vittime che anche oggi si registrano nel Paese, in particolare a Homs. Lo denuncia l’Osservatorio siriano per i diritti umani, precisando che ieri sono state uccise 113 persone.
Le forze governative siriane hanno ripreso questa mattina i cannoneggiamenti sulla città. Lo riferisce la Bbc. Il timore degli abitanti della città è che l’esercito si stia preparando a un’operazione su vasta scala.
I carri armati dell’esercito siriano si stanno dirigendo verso il centro di Homs, denuncia l’inviato della Bbc, uno dei pochi giornalisti sul posto, secondo il quale gli abitanti della città stanno subendo uno dei più violenti attacchi da parte delle forze governative da quando sono iniziate le rivolte.
Il ministero dell’Interno siriano ha annunciato che andranno avanti le operazioni delle forze governative ”contro bande di terroristi armati” nella provincia di Homs. ”Le operazioni contro i gruppi terroristici proseguiranno fin quando non saranno ripristinati ordine e sicurezza”, si legge in una nota del dicastero. Nel comunicato, ”gruppi terroristici” vengono indicati come responsabili di quanto avvenuto a Homs.
Dopo il veto di Mosca e Pechino alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu sulla Siria, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, è giunto stamani a Damasco. Assad è pronto al dialogo con l’opposizione, ha assicurato il capo della diplomazia russa. ”E’ chiaro che sforzi per bloccare l’uso della forza devono coincidere con una dichiarazione di dialogo tra tutte le forze politiche”, ha detto Lavrov, dopo il colloquio con Assad. ”Oggi – ha proseguito- abbiamo avuto conferma della disponibilità del presidente siriano a lavorare in questa direzione”.
In occasione della visita di Lavrov si sono svolte imponenti manifestazioni a Damasco e Aleppo, organizzate dal regime. Decine di migliaia di persone hanno sventolato bandiere russe e siriane per ringraziare Mosca di aver posto il veto alla nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che avrebbe condannato il regime siriano per la violenta repressione.
Si muove anche la Cina. Il ministero degli Esteri sta valutando l”’invio di emissari” in Medio Oriente nella regione per discutere del dossier siriano e ”giocare un ruolo costruttivo nel promuovere una soluzione politica” della crisi.