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Spiagge, i gestori degli stabilimenti contro le aste pubbliche. Il no dei consumatori contro il caro mare

Torna la protesta dei rappresentanti degli stabilimenti balneari che hanno manifestato sotto al ministero degli Affari regionali, dove si è tenuta la riunione tra le associazioni della categoria e i ministri degli Affari regionali e del Turismo Piero Gnudi e degli Affari europei Enzo Moavero. Al centro del vertice la questione delle concessioni balneari e della direttiva europea che dispone aste pubbliche, contro cui si scagliano i rappresentanti degli stabilimenti balneari.

I manifestanti, con fischietti e tamburi, urlano ‘deroga’ alle gare. ”No alle aste, no all’evidenza pubblica per 30 mila aziende familiari balneari”, si legge sui cartelli che i rappresentanti degli stabilimenti portano legati al collo in bella vista. Cartelli contro le aste vengono esposti anche dai diversi comitati che rappresentano i balneari di diverse regioni italiane. A simboleggiare il comparto un manifestante che protesta, nonostante le temperature, in costume da bagnino di salvataggio.
La possibilità di una deroga alla direttiva europea Bolkestein è una strada che “sta esplorando il ministro Milanesi, ma non credo che sia molto semplice”, ha detto il ministro degli Affari regionali e del Turismo Piero Gnudi, al termine del vertice.
”Soddisfatta” e ”fiduciosa” dell’incontro si dice la Federbalneari Italia. “Moavero ha detto che convochera’ a breve un tavolo permanente fino alla stesura definitiva della legge quadro – ha detto il presidente Papagni – Il ministro ci ha fatto capire che non vuole una soluzione di forza, non faranno un provvedimento senza prima una concertazione con le forze politiche e il sistema balneare”.
Diversa la posizione dei consumatori, favorevoli alla aste sulle concessioni perché ”il costo di una giornata al mare non deve trasformarsi per le famiglie italiane in una giornata in un hotel a 4 stelle!”.
”Stabilire gare vere e costi di concessione adeguati all’attività imprenditoriale della balneazione è prioritario – ha affermato il segretario generale di Adiconsum, Pietro Giordano – per reperire risorse da investire nelle spiagge libere dotandole di adeguati servizi quali docce, pulizia degli arenili”.