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Berlusconi dopo la sentenza della Cassazione su Dell’Utri: Diciannove anni di gogna

E’ scontro sempre più acceso sulla sentenza della Cassazione su Marcello Dell’Utri, che ha annullato, disponendo un nuovo processo, il verdetto d’appello, che condannava a sette anni il senatore per concorso esterno in associazione mafiosa. Ma fanno ancora più discutere le critiche dei pm antimafia al sostituto procuratore della Cassazione Iacoviello che nella sua requisitoria ha definito il concorso esterno ‘’un reato a cui non crede più nessuno’’.
Il Pdl fa quadrato intorno a Dell’Utri. A cominciare dal leader Silvio Berlusconi che, sul suo profilo Facebook, definisce la vicenda giudiziaria ‘’una cosa incredibile: Diciannove anni di sofferenza e di gogna’’.
A far discutere è soprattutto l’alzata di scudi dei pm antimafia che hanno parlato di una delegittimazione da parte della Cassazione di centinaia di processi e di un colpo di spugna sul metodo inaugurato da Giovanni Falcone, secondo il pm Antonio Ingroia. Fino all’intervista a ‘Repubblica’ del procuratore di Torino, Giancarlo Caselli che ha bollato come ‘’imbarazzanti’’ le dichiarazioni di Iacoviello, ricordando che il Csm è intervenuto in altri casi per frasi molto meno pesanti.
Per il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto ”evidentemente al dottor Caselli sono saltati i nervi’’. Rincara la dose Antonio Quagliarello, per il quale il Csm dovrebbe semmai attivarsi a difesa di Iacoviello, ‘’un magistrato oggetto di attacchi e aggressioni inusitate ad opera di colleghi per atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni e peraltro in linea con la recente giurisprudenza della Cassazione”.