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Strage di Tolosa, al Jazeera ottiene il video della strage. Appello di Sarkozy: Non mandate in onda quelle immagini

La polizia francese sta esaminando il video con il montaggio delle immagini dei delitti di Tolosa, inviato dall’assassino, Mohammed Merah, alla rete televisiva araba al Jazeera. Gli inquirenti sono fra l’altro a caccia di indizi su possibili complici del killer, che ha ucciso tre soldati, un rabbino e tre bambini.
Il video è stato inviato per posta alla sede parigina di al Jazeera. Il capo di questa sede, Zied Tarrouche, ha confermato alla rete televisiva Bfm di aver ricevuto le immagini, che sono state consegnate ieri alla polizia francese. Oggi la rete deciderà se mandarne in onda alcuni estratti.
Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha chiesto a “tutte le reti televisive” di non mandare in onda le immagini girate da Merah “per rispetto delle vittime e del pubblico”.
Il video contiene un montaggio delle immagini dell’assassinio dei soldati e dell’attacco alla scuola ebraica, con un sottofondo di “musica e versi del Corano”. il pacchetto postale comprendeva anche una lettera, riferisce France info, citando fonti della polizia. Merah aveva filmato le sue azioni con una telecamera che portava al collo.
La polizia francese sta cercando ora di capire chi abbia inviato il pacco ad al Jazeera. Il timbro postale è del 21 marzo, il giorno in cui è iniziato, alle 3 del mattino, l’assedio della polizia attorno alla casa dove si era barricato Merah, ucciso il giorno dopo dagli agenti. Il fratello di Merah, Abdelkader, ora incriminato per complicità, è stato arrestato mentre iniziava l’assedio.
Secondo gli esperti citati da ‘Le Figaro’, l’arsenale di armi di Merah, ritrovato al termine dell’assalto contro il suo appartamento di Tolosa, conferma l’ipotesi di un jihadista atipico, che agisce per proprio conto e senza appoggi di gruppi. “A differenza degli individui che gravitano negli ambienti islamisti, teoricamente in grado di procurarsi fucili di assalto ed esplosivi, Merah disponeva di un arsenale piuttosto diversificato”, spiega un esperto: tre Colt 45, una mitragliatrice Sten, un miniUzi, una Colt Python e un fucile a pompa.
“Il suo equipaggiamento non collima con quanto potrebbe offrire una classica rete di sostegno logistico…”. Questo porterebbe a confermare che il giovane si è procurato le armi seguendo lo stesso schema che ha usato per recarsi a due riprese nella zona pachistano-afgana, alla fine del 2010 e poi tra il mese di agosto e ottobre 2011, ossia per conto proprio, sbrogliandosela e slegato da qualsiasi rete nota ai servizi di polizia. Dunque, ipotizzano gli esperti, l’arsenale potrebbe essere stato acquistato in una volta sola a un grossista.
Intanto, il padre di Merah vuole sporgere denuncia contro la Francia che “ha ucciso suo figlio“. “Mi rivolgerò ai più grandi avvocati, e lavorerò per il resto della mia vita per pagare le spese. Sporgerò denuncia contro la Francia perché ha ucciso mio figlio”, ha dichiarato Mohamed Benalel Merah. “La Francia è un grande paese che aveva i mezzi per fermare mio figlio da vivo. Avrebbero potuto stordirlo con il gas ed arrestarlo, hanno preferito ucciderlo”, ha aggiunto.
Dure le prime reazioni alle dichiarazioni del padre del killer di Tolosa: “E’ un suo diritto, ma mi viene una sola parola alla bocca: indecenza”, ha dichiarato il consigliere presidenziale di Nicolas Sarkozy, Henri Guaino. “Se fossi il padre di un simile mostro starei zitto e pieno di vergogna”, ha affermato il ministro degli Esteri Alain Juppé su Radio Classique.
Secondo quanto rivelato da RTL il padre del killer di Tolosa e Montauban, Mohamed Benalel Merah, era stato arrestato dalla polizia nel 1999 perché trovato in possesso di diversi chilogrammi di cannabis. Incarcerato, era stato condannato a cinque anni di reclusione, quindi nel 2001 ad una seconda condanna a nove mesi per corruzione di testimoni,. Rinchiuso nel carcere di Seysses vicino Tolosa, dove il figlio Mohammed venne incarcerato qualche anno più tardi, era uscito dopo aver scontato 4 anni.