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Il Trota si è dimesso e il suo autista rivela: Ero il suo bancomat. Traballa anche Rosi Mauro

Il Trota si è dimesso e il suo autista rivela: Ero il suo bancomat. Traballa anche Rosi Mauro

“Do il buon esempio, faccio un passo indietro e mi dimetto da consigliere regionale”. Così Renzo Bossi, figlio del leader della Lega Nord, annuncia al Tgcom 24 la decisione di lasciare l’incarico di consigliere regionale lombardo. Un passo indietro che, nelle ultime ore, era stato chiesto da militanti ed esponenti leghisti con sempre maggiore forza sulla scia dello scandalo che sta travolgendo la Lega sull’utilizzo dei rimborsi elettorali.
“Non sono indagato, ma credo che sia giusto e opportuno per il mio movimento fare un passo indietro”, ha detto Bossi junior tra i più assidui della ‘Famiglia’, secondo quanto emerge dalle carte dell’inchiesta, a battere cassa dall’ex tesoriere Francesco Belsito. “In consiglio regionale -spiega ai microfoni di Tgcom 24 – negli ultimi mesi ci sono state diverse vicende giudiziarie che hanno portato a indagare più di una persona, io non lo sono ma credo sia giusto e opportuno in questo momento per il mio movimento, fare un passo indietro, senza che nessuno me l’abbia chiesto”. Bossi junior si dice ”fiducioso che la magistratura saprà dare tutte le risposte alle domande che oggi ci si pone. Sono assolutamente sereno, so cosa ho fatto e cosa soprattutto non ho fatto”.
Un passo indietro condiviso dal padre Umberto Bossi, già dimessosi da segretario della Lega giovedì scorso. ”Ha fatto bene a dimettersi. Erano due mesi che mi diceva che era stufo di stare in regione”, ha detto il Senatur secondo quanto riportato da Sky Tg24. Sulla possibilità di espulsioni per gli esponenti leghisti coinvolti nell’inchiesta, un nome per tutti quello di Rosy Mauro, però, ha preso tempo. ”Poi vediamo”.
Un fiume di soldi, confermato anche dall’autista (per tre mesi nel 2009) e bodyguard del ‘Trota’, Alessandro Marmello in un’intervista al settimanale ‘Oggi’ (in edicola domani). “Non ce la faccio più, non voglio continuare a passare soldi al figlio di Umberto Bossi in questo modo: è denaro contante che ritiro dalle casse della Lega a mio nome, sotto la mia responsabilità. Lui incassa e non fa una piega, se lo mette in tasca come fosse la cosa più naturale del mondo. Adesso basta, sono una persona onesta, a questo gioco non ci voglio più stare”.
Nel frattempo Roberto Maroni rilancia l’appuntamento dell”orgoglio leghista’ di domani sera a Bergamo. Sarà in quella sede che i militanti avranno le loro risposte, ha garantito l’ex ministro dell’Interno che, domenica, nonostante la giornata di festa, ha voluto far sentire la sua voce su Facebook.
“Venite martedì sera (domani, ndr) a Bergamo e avrete le risposte. Pulizia pulizia pulizia, mi sono francamente rotto di Cerchi Magici e Culi Nudi”, scrive l’ex ministro replicando ai militanti del partito e ribadendo la necessità di fare pulizia nel partito investito da tre inchieste giudiziarie. Maroni, nel post sul social network, si scaglia contro il cosiddetto ‘cerchio magico’ di Rosy Mauro e ironizza su ‘Kooly Noody’, la hit di Pier Moscagiuro, nome d’arte Pier Mosca, fidanzato della stessa Mauro.
A Pontida, intanto, spunta la scritta ‘Ladroni a casa nostra’. Sull’onda dello scandalo che sta investendo il Carroccio, infatti, la storica frase ‘Padroni a casa nostra’ è stata ritoccata beffardamente. Un ‘cambio’ già realizzato, da ignoti, nel marzo scorso.