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Juve grande rimonta grazie all’incompreso ed ex Amauri che beffa il Milan. La Lazio travolge il Napoli

Due schiaffi al Palermo e sorpasso al Milan: missione compiuta. La Juve passa al Barbera per 2-0 e approfitta del passo falso casalingo dei rossoneri contro la Fiorentina. I bianconeri la spuntano nella ripresa grazie ai gol di Bonucci e Quagliarella. I siciliani, troppo rinunciatari, rendono piu’ agevole il compito della ‘vecchia signora’ e continuano una stagione anonima.
I numeri della squadra di Antonio Conte, invece, sono da scudetto: quarta vittoria di fila, quinta partita consecutiva senza subire gol. La Juve, ancora imbattuta, ha recuperato 5 punti al Milan in due giornate e ora torna a dettare legge: i rossoneri sono sotto di un punto quando mancano sette partite alla fine. Il Palermo bada a non prenderle, la Juve cerca i tre punti fin dall’inizio e nel primo tempo crea molte occasioni, tutte sprecate. Il ritmo non e’ elevato, ma i bianconeri giocano costantemente nella meta’ campo dei siciliani.
Il tandem d’attacco Vucinic-Quagliarella è nel vivo del gioco, ma non concretizza. L’attaccante napoletano scambia bene con Estigarribia al 13′ ma il tiro di punta non è la soluzione migliore: palla fuori. Al quarto d’ora il montenegrino prova ad approfittare di un pasticcio difensivo di Munoz e Viviano, ma il sinistro da posizione decentrata attraversa tutto lo specchio della porta e l’occasione sfuma.
Lo stesso Vucinic al 20′ premia l’inserimento di Caceres e con un ‘lob’ scavalca tutta la difesa rosanero: l’uruguaiano addomestica il pallone, ma non trova lo specchio. La Juve prova anche la soluzione da fuori prima con Pirlo (32′) e poi con Marchisio (44′), senza fortuna. Il fortino del Palermo regge e Milanovic è stoico: resta in campo nonostante una frattura al setto nasale, rimediata in uno scontro aereo con Estigarribia alla mezz’ora.
L’equilibrio salta al 56′, quando la difesa siciliana si fa sorprendere su calcio d’angolo: sulla solita pennellata di Pirlo dalla bandierina Bonucci svetta di testa e infila Viviano. Il gol costringe il Palermo ad uscire dal guscio. Mutti getta nella mischia anche Budan al posto di Acquah. I siciliani alzano il baricentro e si affacciano dalle parti di Buffon con un tiro-cross di Miccoli (68′) non raccolto da nessuno.
Conte vuole più concretezza, azzecca il primo cambio e la Juve al 70′ raddoppia: Matri sostituisce Vucinic e sforna subito l’assist per Quagliarella, che dal limite dell’area beffa Viviano con un sinistro a giro. E’ il colpo del ko per il Palermo e la Juve nel finale si dedica all’accademia. Conte concede un quarto d’ora a Del Piero e il n.10 sfiora il tris nel finale con un destro respinto da Viviano: sarebbe stata la ciliegina sulla torta in una serata comunque da incorniciare per la ‘vecchia signora’.
MILAN – FIORENTINA 1-2: Amauri segna un gol pesantissimo a San Siro e il Milan finisce al tappeto contro la Fiorentina. L’italo-brasiliano firma la rete del definitivo 2-1 che, oltre a regalare alla squadra di Delio Rossi tre punti fondamentali in chiave salvezza, potrebbe cambiare il destino del campionato. Primo in gol in maglia viola per Amauri e un assist alla Juve, che in caso di vittoria a Palermo tornerebbe al comando del campionato. Il Milan ha un solo motivo per sorridere, il ritorno in campo di Antonio Cassano che nel finale reclama anche un rigore.
Chi si aspettava una partenza rabbiosa del Milan dopo il ko di Barcellona rimane deluso. Sarà per le ripercussioni psicologiche della sfida di Champions, sarà per la stanchezza fisica o per ‘colpa’ di una Fiorentina particolarmente ispirata, fatto sta che i rossoneri soffrono più del dovuto soprattutto in avvio e trovano il vantaggio solo dagli 11 metri alla mezz’ora su rigore generosamente concesso da Celi.
Il ‘diavolo’ rischia grosso dopo soli cinque minuti sul destro a incrociare di Jovetic a fil di palo e trema anche al 9′ sul destro dal limite di Kharja di poco alto. La reazione del Milan è affidata al solito siluro su punizione di Ibra (18′) disinnescato da Boruc con una super parata, poi Muntari non trova la porta in tap-in. L’equilibrio regge fino a un quarto d’ora dall’intervallo, poi Maxi Lopez si guadagna con astuzia il rigore che vale il vantaggio alla capolista: l’argentino va giu’ in area dopo una leggera trattenuta di Nastasic: dal dischetto Ibra non sbaglia l’1-0, Cassano dalla panchina applaude e per la Fiorentina si mette male.
I viola pero’ non mollano e sfiorano il pari con una punizione di Ljajic indirizzata all’angolino e respinta da Abbiati. Il ‘diavolo’ prova a legittimare il vantaggio prima del riposo ma il palo salva Boruc sul sinistro a incrociare di Maxi Lopez. Poi in avvio di ripresa l’intraprendenza degli ospiti viene premiata. E’ Jovetic a firmare il pareggio con la complicità della difesa del Milan: sul lancio di De Silvestri la trappola del fuorigioco s’inceppa e il montenegrino beffa Abbiati in uscita con un rasoterra.
Agguantato il pari, i viola si affidano al contropiede e lasciano un po’ di campo al Milan. Boruc si prende la scena al 70′, quando salva miracolosamente sul tentativo ravvicinato di Maxi Lopez. I rossoneri spingono a testa bassa nel finale, quando si rivede in campo anche Cassano. Il rientro del barese è però l’unica nota lieta in un’altra giornata storta per la capolista, che all’89′ viene punita dal redivivo Amauri dopo il decisivo errore di Mexes.
Il francese regala il pallone ai viola dopo un rinvio sballato di testa, l’italo-brasiliano scambia con Jovetic e di destro segna il suo primo, pesantissimo gol con la maglia viola. Nel recupero il Milan chiede a gran voce il rigore per un contatto in area fra De Silvestri e Cassano: il barese va a terra, l’arbitro lascia correre e per i rossoneri è notte fonda.
LECCE – ROMA 4-2 : il Lecce cala il poker e sogna la salvezza. La Roma crolla e si regala una Pasqua da incubo. Il 4-2 con cui i salentini dominano la sfida tutta giallorossa del 31° turno non dice tutto. La formazione di Cosmi si gode una giornata trionfale con le doppiette di Muriel e Di Michele. Con 31 punti si può ancora sperare nella salvezza, in attesa di eventuali novita’ dalle inchieste sportive sulle scommesse. La Roma salva la faccia con 2 reti nel finale. La sostanza, però, non cambia: resta ferma a quota 47, vede sempre più lontano il terzo posto che vale i preliminari di Champions League.
I verdetti maturano al termine di un match che assume connotati precisi dopo 22′, quando il Lecce sfrutta la consueta amnesia difensiva della Roma. La retroguardia degli ospiti concede praterie a Muriel, che si presenta davanti a Stekelenburg e lo dribbla senza problemi: 1-0. La formazione di Luis Enrique prova a reagire ma non produce praticamente nulla prima dell’intervallo, se si eccettua un tiro angolato di Marquinho che al 38′ obbliga Benassi ad un intervento complicato. Il Lecce riparte affidandosi alla velocità di Cuadrado e Muriel e al 44′ trova il raddoppio, tutto sommato meritato. Su azione nata da calcio d’angolo, il pallone arriva a Di Michele: acrobazia vincente, 2-0.
La Roma non c’è. Muriel, invece, c’è eccome. Al 49′ il colombiano irride De Rossi e Taddei, si accentra e spara di sinistro: Stekelenburg non ci arriva, 3-0. La disastrosa giornata dei capitolini non è ancora finita. L’indiavolato Muriel fa impazzire Heinze, rigore al 56′: Di Michele non sbaglia, 4-0. Con la trasformazione del penalty, il sipario cala con mezz’ora d’anticipo. Prima del triplice fischio finale, la Roma riduce le proporzioni della figuraccia con le reti di Bojan (89′) e Lamela (90′): 4-2, game over.
CAGLIARI – INTER 2-2: l’Inter di Stramaccioni frena a Trieste contro il Cagliari e la zona Champions torna ad essere un miraggio. Al Nereo Rocco finisce 2-2 con un botta e risposta per tempo: apre Astori e risponde Milito, poi nella ripresa Cambiasso risponde a Pinilla. I nerazzurri non sfruttano mezz’ora di superiorità numerica data dall’espulsione dello stesso Pinilla dopo il gol per un’esultanza punita troppo severamente. L’Inter è settima con 45 punti: il terzo posto, al momento occupato da Udinese e Lazio, è distante 6 lunghezze. Il Cagliari, invece, con 38 punti vede la quota salvezza sempre più vicina.
Stramaccioni conferma il tridente Zarate-Milito-Forlan e lancia dal primo minuto Guarin a centrocampo. Fra i pali c’è Castellazzi al posto dello squalificato Julio Cesar. Fuori Lucio, il tecnico nerazzurro dà fiducia a Ranocchia che però è subito sfortunato. Il giovane difensore perde il primo duello del match su corner e l’Inter dopo cinque minuti è già costretta a rincorrere: Astori ha la meglio nel corpo a corpo e in acrobazia firma l’1-0. A riparare al danno, un minuto dopo, ci pensa il solito Milito.
Il ‘principe’, tenuto in gioco da Agostini, viene servito spalle alla porta da Zarate e dopo un controllo infila Agazzi con un destro chirurgico. Tutto da rifare, perciò. E dopo il botta e risposta iniziale succede poco o niente fino al riposo.
La partita s’infiamma di nuovo al quarto d’ora della ripresa. L’episodio chiave, per due motivi, è il gol del 2-1 firmato da Pinilla. Il cileno, servito in area da Conti, fa centro di testa sfruttando un’amnesia difensiva dell’Inter. Poi corre ad esultare sotto il settore occupato dai tifosi sardi e rimedia il secondo giallo: l’attaccante non si alza la maglia senza sfilarla del tutto, ma viene punito lo stesso dall’arbitro Guida.
L’Inter ringrazia e sfrutta subito la superiorità numerica: Forlan pesca in area Cambiasso, che controlla fra Ekdal e Canini e insacca di sinistro. Ficcadenti inserisce Ibarbo al posto di Thiago Ribeiro. L’Inter aumenta i giri nel quarto d’ora finale, con Pazzini al posto di un Forlan ancora inconsistente.
Agazzi tiene in vita il Cagliari al 79′ con una strepitosa parata sul destro a giro di Zarate indirizzato all’incrocio dei pali. I sardi soffrono ma riescono a difendere il pareggio fino alla fine. L’ultimo brivido arriva in pieno recupero quando prima Pazzini di testa e poi Obi in tap-in non riescono a trovare il gol-vittoria.
UDINESE – PARMA 3-1 : tre gol, tre punti e la marcia riprende. L’Udinese stende il Parma per 3-1 e si rimette in moto verso l’Europa. La formazione friulana esce dalla crisi e con 51 punti si riporta nelle zone nobili della classifica. I bianconeri ringraziano Asamoah, autore di una doppietta (46′ e 93′) e si godono l’ennesimo gioiello di Di Natale (56′). Il Parma, che nel finale segna il gol della bandiera con Lucarelli (84′), rimane a 35 punti e si ritrova invischiato nella lotta per non retrocedere.
NOVARA – GENOA 1-1 : allo stesso livello c’è anche il Genoa, che non va oltre l’1-1 sul campo del Novara. I piemontesi hanno solo 25 punti e un piede in Serie B: non rinunciano a lottare, però, e con la rete di Mascara (68′) rispondono al vantaggio ligure firmato da Rossi (7′)
CESENA – BOLOGNA 0-0: la Serie B è vicinissima anche per il Cesena, fanalino di coda con 20 punti dopo lo 0-0 casalingo contro il Bologna. Il pareggio a reti inviolate serve ai rossoblu, che con 37 punti vedono la meta vicina.
ATALANTA – SIENA : 1-2: è vicinissimo il traguardo per il Siena, volato a 39 punti dopo il preziosissimo successo per 2-1 in casa dell’Atalanta. I bergamaschi, che non lasciano quota 37 punti, sbloccano il risultato con Schelotto (9′) ma vengono acciuffati immediatamente dal rigore di Larrondo (13′). Quando la ‘X’ sembra scolpita, i toscani pescano il jolly in extremis con Destro (92′).
CHIEVO – CATANIA 3-2: tanti gol, infine, nella sfida della tranquillità che il Chievo vince 3-2 contro il Catania. I veneti fanno festa con Bradley (5′), Pellissier (20′ su rigore) e Paloschi (5′). I siciliani, in 10 per oltre un’ora, si arrendono nonostante l’autorete di Andreolli (32′) e lo squillo di Almiron (85′). Gli etnei, con 43 punti, perdono la chance di avvicinarsi alle posizioni europee della classifica. Il Chievo, a 42, nelle ultime 7 giornate può pensare a divertirsi.
LAZIO – NAPOLI 3-1: nel posticipo serale tra Lazio e Napoli la spuntano gli undici di Reja, autori di una partita perfetta nonostante le molte assenze. La vittoria per 3-1 con gol di Candreva, Mauri e Ledesma per i capitolini e la rete rete della bandiera dell’ex Pandev, consolida la terza posizione, facendo svanire al momento i sogni di Champions per la squadra di Mazzarri.