Bossi al comizio “benedice” Maroni: E’ lui il bene della Lega
“Maroni? E’ il bene della Lega“. A sorpresa Umberto Bossi raggiunge Roberto Maroni che a Besozzo, alle porte di Varese, ha tenuto un comizio e, dopo aver parlato a lungo con l’ex ministro dell’Interno, conferma il suo voto, al prossimo congresso, proprio a Maroni qualora si candidasse come segretario federale. “Io – spiega Bossi – voto per il bene della Lega e lui è il bene della Lega”.
Poi, a proposito dei rapporti all’interno del movimento “oggi – sottolinea il Senatur – la Lega si compatta e torna forza principale del Paese”. Quanto allo scandalo sui soldi sottratti al partito “è tempo che chi se li è presi si faccia da parte”.
Tornando alle vicende che hanno colpito il Carroccio “un po’ ci vergognavamo di quello che è accaduto ma la gente ha capito” spiega ancora Bossi, “e ha capito anche se qualcosa è andato storto perché c’è stato un raggiro”.
Il Senatur ha ribadito poi di non essere a conoscenza di alcun dossier riguardante Maroni. Dossier, ha sottolineato, “fatti per creare una stagione di veleni e mettere me contro Maroni e rompere la Lega. Anche questa manovra, tutta romana e centralista, fallirà” ha aggiunto Bossi dal palco accanto all’ex ministro non nascondendo tuttavia di aspettarsi ancora “qualche trabocchetto” anche dai giornalisti “che vogliono rompere la Lega”.
E, prima di concludere, ha parlato anche di finanziamento pubblico ai partiti “che va tagliato seriamente perché – ha rimarcato – quello che conosciamo oggi ha fatto il suo tempo e gli amministratori rischiano di impadronirsi dei soldi”.
“Noi non abbiamo bisogno di inventare nuovi partiti – ha scandito dal palco – nuovi trucchi che, quando si usano, vuol dire che non c’è un partito dietro”. E riferendosi esplicitamente alle nuove formazioni politiche annunciate sia dal segretario del Pdl, Angelino Alfano, che dal leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, Bossi ha precisato che la Lega ha sì avuto “qualche dolore al cuore, ma ci siamo mossi subito e adesso dobbiamo continuare con forza, parlando di politica e non di beghe”.
L’incontro tra Bossi e Roberto Maroni, dopo alcuni giorni di tensioni interne al movimento, è stato commentato dal primo cittadino di Besozzo, Fabio Rizzi. ”Con il ‘Patto del Risotto Verde’, che da 18 anni viene servito alla locale Festa della Lega e che è la specialità del sindaco di Besozzo, parte di fatto il nuovo corso del nostro movimento” ha detto il primo cittadino. “Bossi ha dichiarato che al Congresso voterà per il bene della Lega, aggiungendo che oggi il bene della Lega è Maroni e dopo 15 giorni di pioggia stamattina è uscito uno splendido sole. La chiamerei ‘la Primavera della Lega”’ ha concluso Rizzi.
Intanto Roberto Calderoli, uno dei tre reggenti del Carroccio, da Jesolo (Venezia) ha parlato delle sue mancate dimissioni. “Non potevo non vedere l’esempio di Bossi e appena saputo del mio coinvolgimento nelle intercettazioni sono andato da Bossi a rassegnare le mie dimissioni e Bossi mi ha detto: tu resti lì – ha raccontato Calderoli – Dopo due giorni sono andato da Maroni e dalla Dal Lago per dare le dimissioni, mi hanno mandato a quel paese e mi hanno preso a male parole dicendomi che devo continuare a lavorare”.
Quanto al Senatur, ”conosco Bossi da 25 anni, ha tolto il pane di bocca ai figli per darlo alla Lega. Ha dedicato una vita al movimento, quando sento qualcuno che lo accusa di avere preso soldi della Lega per la propria famiglia, sono sicuro che non lo ha mai fatto. E se lo ha fatto qualcuno dei figli, lui non lo sapeva”.
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