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Bergamo, dopo il blitz all’Agenzia delle Entrate Luigi Martelli rischia 8 anni. Calderoli offre l’aiuto legale

Il senatore Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, e il deputato del Carroccio Giacomo Stucchi hanno incontrato questo pomeriggio, nel carcere di Bergamo, Luigi Martinelli, l’imprenditore che ieri pomeriggio si è barricato all’interno della sede dell’Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia prendendo in ostaggio 15 persone e che ora rischia dai 6 mesi fino agli 8 anni.
Calderoli e Stucchi, “pur condannando fermamente l’azione messa in atto dal Martinelli, azione che ha portato al coinvolgimento di tante persone estranee alla sua vicenda e al conseguente choc da esse subito, hanno scelto di incontrare Martinelli sia nel tentativo di comprendere i motivi che possano portare un cittadino a gesti così estremi – e non isolati, considerando i numerosi casi di suicidi che si sono verificati negli ultimi mesi tra gli imprenditori – sia per testimoniare personalmente la loro vicinanza rispetto a cittadini che, come lui, si trovano in situazioni di questo genere”.
”Situazioni estreme – sottolinea lo stesso Calderoli – causate anche dall’esasperazione nei confronti di uno Stato che sembra veramente considerare il cittadino solo alla stregua di un suddito da spremere. Intanto durante il colloquio è emerso che il Martinelli aveva un debito non per 1.000 euro, dunque una cifra esigua, come scritto dai media, ma di 44mila euro, dunque una cifra ben più consistente. Nel corso del nostro colloquio abbiamo messo a disposizione dell’interessato la possibilità di essere difeso da un avvocato di fiducia, individuato nella persona di Matteo Brigandì, il quale ha già manifestato la sua piena disponibilità a difenderlo”.
A stretto giro la smentita di Equitalia che in una nota scrive: ”In merito a notizie di stampa relative al debito complessivo del signor Luigi Martinelli, Equitalia smentisce che si tratti di 44mila euro, bensì la somma ammonta a circa 2mila euro ed è relativa a canoni Rai e imposte richieste dal Consorzio di bonifica della Media Pianura Bergamasca. Per tali debiti Equitalia non ha attivato alcuna azione esecutiva di recupero”. ”Nel 2001 al signor Marinelli era stata notificata una cartella di oltre 32mila euro, pagata il 9 ottobre 2003 con l’adesione al condono (art. 12 della legge n. 289/2002 )”, conclude Equitalia.
“Ho avuto paura di morire, ma soprattutto di rimanere ferito e invalido vedendo puntato contro di me quel fucile. In quei momenti pensavo ai miei cari, ai miei genitori anziani” ha raccontato ai microfoni di Tgcom24 Carmine Mormandi a lungo in ostaggio di Martinelli. Il sequestro, durato circa 6 ore, si è concluso senza feriti, ma con tanta paura. “Sto bene, non ho riposato a causa della tensione accumulata”, ha aggiunto.
Il sequestratore “si è accanito contro di me, non so perché, anche a parole – racconta l’ultimo dei 15 ostaggi liberati in serata -. Ha tenuto proprio me perché io sono entrato dopo l’irruzione e quando ho visto le mie colleghe terrorizzate scappare via, io sono andato là. Appena sono arrivato lui mi ha guardato e mi ha preso di mira senza motivo. Lui dice che era assillato da qualcosa che non ho capito. Io ho provato a chiedergli qualcosa e alle mie domande non ha risposto. Ha detto che era disperato, ha più volte indicato me in quanto impiegato dell’Agenzia delle Entrate”.
In quelle lunghe ore “ho mandato messaggi continuamente sms col cellulare a mio nipote e alla mia compagna. Dopo mezz’oretta che inviavo e ricevevo messaggi, mi ha sequestrato il cellulare. Poi mi ha chiesto dell’acqua e lì potevo scappare ma vicino a me c’era quel carabiniere (il brigadiere che ha curato la trattativa, ndr) che è stato bravissimo. Gli ha parlato cautamente, gli ha fatto raccontare della famiglia, gli ha fatto delle battute e scherzava in dialetto”. Nonostante la presenza del militare, la paura di morire è stata tanta. “Al brigadiere Martinelli ha spiegato che voleva le telecamere e poi, ha spiegato che ce l’aveva con Monti. In tutto questo il carabiniere ha continuato ha scherzare e sdrammatizzare con il sequestratore mantenendo la calma. E’ stato bravissimo”, ha concluso il dipendente dell’Agenzia delle Entrate.
Intanto da Palazzo Chigi è arrivata la smentita che il presidente del Consiglio, Mario Monti, abbia mai dato la sua disponibilità a parlare con il sequestratore. La notizia riportata dalla stampa, che cita il procuratore di Bergamo Meroni, “è pertanto priva di fondamento”, si legge in una nota diffusa dalla Presidenza del Consiglio.