• Home »
  • Politica »
  • Sardegna, passa il referendum anticasta: via 4 province e tagli agli stipendi dei consiglieri

Sardegna, passa il referendum anticasta: via 4 province e tagli agli stipendi dei consiglieri

Italia al voto per eleggere i sindaci e rinnovare i Consigli comunali di oltre 800 municipi, fra cui quelli di Palermo e Genova, le uniche città coinvolte nella tornata elettorale a superare il mezzo milione di abitanti.
Le urne hanno riaperto questa mattina alle ore 7 (dopo aver chiuso ieri sera alle 22) e rimarranno aperte fino alle ore 15. Le operazioni di scrutinio avranno inizio subito dopo la chiusura della votazione e l’accertamento del numero dei votanti. In caso di ballottaggi, si voterà domenica 20 maggio, sempre dalle ore 8 alle ore 22, e lunedì 21 dalle ore 7 alle ore 15.
AFFLUENZA IN CALO. Alle 22 di ieri aveva votatoil 49.98% degli aventi diritto in calo rispetto al 54,8% della tornata precedente. A rendere noti i dati il ministero dell’Interno.
La Sardegna anticipa il Paese nelle riforme e cancella con i referendum le Province regionali del Medio Campidano, Carbonia-Iglesias, Ogliastra e Olbia-Tempio e chiede l’abolizione di quelle storiche di Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari. Quorum superato per i dieci quesiti referendari: alle 22 di ieri, ora di chiusura delle urne, ha votato il 35,50% degli aventi diritto cioè 525.651 sardi.
In provincia di Cagliari si è recato alle urne il 38,11% degli elettori (nel capoluogo ha votato il 40,44%), in quella di Nuoro il 34,76%, di Oristano il 33,04%, in provincia di Sassari il 37,23%, nel Medio Campidano il 42,55% (affluenza più alta), nella provincia di Carbonia-Iglesias il 31,53%, in Ogliastra il 28,74% e nella provincia di Olbia-Tempio il 26,85%.
‘Una giornata di grande partecipazione popolare che rappresenta una vittoria per la Sardegna e per tutti i Sardi”, è il commento del presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci. “I cittadini si riappropriano degli spazi della politica – ha aggiunto il presidente della Regione – e danno essi stessi impulso ad una stagione di cambiamento non piu’ rinviabile, che deve coinvolgere tutta la politica e l’intera societa’ sarda. Al di la’ delle appartenenze di ciascuno, bisogna cogliere questo messaggio chiaro e la volonta’ espressa di una Sardegna che intende decidere con scelte autonome e di rottura con il passato”
Per quanto riguarda i quesiti, i primi quattro, insieme all’ottavo, sono abrogativi e cancellano le quattro province regionali di Medio Campidano, Carbonia-Iglesias, Ogliastra e Olbia-Tempio. L’ottavo taglia l’indennità dei consiglieri regionali. Chiede ai sardi se vogliono cancellare una legge che stabilisce che i compensi sono agganciati a quelli dei parlamentari ‘in misura non superiore all’80%’.
I quesiti consultivi, riguardano l’elezione diretta del presidente della Regione attraverso le primarie, la riscrittura dello statuto sardo, sull’indennità spettante ai membri del Consiglio regionale della Sardegna e il rimborso delle spese di segreteria, all’abolizione dei consigli di amministrazione degli Enti strumentali della Regione e alla riduzione dei consiglieri regionali da 80 a 50.