Corruzione, continua l’ostruzionismo del Pdl al ddl. Rabbia Pd, Idv, Udc e Lega

Vanno a rilento i lavori delle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera per l’esame del ddl anticorruzione dove si sono susseguiti gli interventi dei deputati del Pdl.
“Non stiamo facendo ostruzionismo – ha spiegato Manlio Contento – ma difendiamo le nostre ragioni. Ci sono elementi importanti da valutare per migliorare la lotta alla corruzione. Ci aspettiamo dal ministro aperture su alcune questioni come la corretta graduazione delle pene”. Gli ha ribattuto il deputato del Pd Mario Cavallaro “excusatio non petita accusatio manifesta. Se conoscono i regolamenti parlamentari sanno che tecnicamente questo è ostruzionismo”.
Idv e Udc hanno ritirato i subemendamenti agli emendamenti del governo, perché si concluda il lavoro in Commissione e si arrivi in Aula nei tempi previsti. Il leader dell’Idv Antonio Di Pietro, che ha annunciato il ritiro degli emendamenti, ha poi commentato con i cronisti: “Deve finire questa commedia. Abbiamo fatto una scelta politica per andare in Aula e votare presto. Voglio sapere chi è il mandante di tutta questa manfrina”. Per l’Udc ha annunciato il ritiro degli emendamenti Lorenzo Ria, mentre il Pd, con la capogruppo in Commissione Giustizia Donatella Ferranti ha espresso la disponibilità a farlo. Angela Napoli (Fli), relatrice del provvedimento aveva invece subordinato il ritiro ad un accordo generale per accelerare i lavori, ipotesi poi tramontata. Da parte della Lega invece è stata sollevata una questione procedurale e Raffaele Volpi ha chiesto, richiamando il regolamento, di votare subito l’emendamento in discussione e procedere così anche per i successivi. Gli ha replicato il presidente della Commissione Affari costituzionali Donato Bruno giudicando “quella di interrompere la discussione una richiesta grave”.
Dopo le polemiche la seduta è stata sospesa dal presidente. La richiesta di sospensione è stata avanzata dal capogruppo del Pdl in Commissione Giustizia Enrico Costa ed è stata approvata da tutti i gruppi tranne l’Italia dei valori.
Prima della sospensione era stato votato e bocciato un subemendamento all’emendamento del governo firmato dalla relatrice, Angela Napoli (Fli), che proponeva l’equiparazione dei reati di corruzione e concussione.