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Emilia, la terra non smette di tremare: altre 15 scosse nella notte. Severino: Detenuti per ricostruire

E’ trascorsa accompagnata da una quindicina di scosse la notte degli sfollati dell’Emilia a causa del terremoto. Lo sciame notturno è stato un po’ più tenue rispetto ai giorni scorsi. E’ iniziato così per gli abitanti delle province di Modena, Ferrara, Reggio Emilia e Bologna, il 17esimo giorno fuori casa. Al momento sono 8.346 i cittadini ospitati nei 27 campi e nelle strutture coperte (palestre, centri civici, biblioteche) allestiti nei comuni modenesi colpiti dal sisma. Altre 1.388 persone sono state sistemate in diversi alberghi, prevalentemente nell’Appennino modenese. In provincia di Reggio Emilia, invece, sono circa 1.050 le persone che hanno dormito fuori casa.
Ma ci sono anche 300 persone che dopo la scossa di domenica sera hanno preferito alloggiare nei campi di Reggiolo e Rolo, nonostante avessero le abitazioni agibili. La paura e l’ansia restano, infatti, tra le popolazioni colpite, sebbene ogni ora che passa senza scosse infonda agli emiliani maggiore fiducia nella ripresa di una vita per quanto possibile ‘normale’.
Intanto, complice il bel tempo, prosegue il lavoro di tecnici e vigili del fuoco per la messa in sicurezza delle ‘zone rosse’ e per le verifiche di agibilità sugli edifici pubblici, privati e industriali.
Secondo il ministro dell’interno Severino un impiego di questo tipo per i carcerati “è un’occasione giusta e doppiamente utile: i detenuti si sentirebbero utili alla popolazione, ma dall’altro lato ciò insegnerebbe alla cittadinanza a pensare che un detenuto può essere utile e non un peso alla società”. Il ministro ha quindi chiesto ai dirigenti del penitenziario di fornire “i numeri e dirmi – ha concluso – se questa idea sarà realizzabile”.