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Corruzione, problemi di ammissibilità: tre voti di fiducia per il maxi emendamento. Fini: Camera mortificata

“Nonostante le promesse fatte nel corso delle ultime sedute di arrivare in tempo per la giornata di oggi a presentare un testo possibile di un maxi emendamento” sul ddl anti corruzione, “il governo non e’ riuscito a onorare i propri impegni e quindi sono costretto a chiedere un congruo spostamento dei tempi per la continuazione dell’inter del provvedimento”. Lo ha affermato in aula alla Camera il ministro per i Rapporti con il parlamento, Piero Giarda, formalizzando la mancanza di un accordo sul maxi emendamento al ddl anticorruzione sul quale l’intenzione del governo era di mettere la fiducia.
Per sbloccare l’impasse che continua a impedire l’approvazione del ddl contro la corruzione, il governo ha quindi deciso di mettere tre fiducie sugli articoli 10, 13 e 14 del testo all’esame della Camera. La prima domani alle 12, la seconda alle 15 e la terza alle 18. Il voto finale è atteso giovedì pomeriggio.
La situazione di incertezza che ancora si registra sul provvedimento anticorruzione non è piaciuta al presidente della Camera Gianfranco Fini, che ha ‘strigliato’ il governo. “Pur avendo deciso nella giornata di giovedi’” che oggi l’esecutivo avrebbe riferito all’aula sulla volonta’ o meno di porre la fiducia, siamo arrivato a “martedi’ mattina alle ore 11 e siamo ancora nella stessa identica condizione di giovedi’, il che mortifica il ruolo della Camera, perche’ il governo ha avuto 5 giorni” per sciogliere questo nodo.