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Roma, sindacati uniti in piazza contro la politica del governo: meno tasse e più lavoro

Roma, sindacati uniti in piazza contro la politica del governo: meno tasse e più lavoro

Cgil, Cisl e Uil tonano a sfilare uniti oggi per riportare al centro dell’attenzione del governo il lavoro e un fisco più equo, i soli strumenti che possano garantire la crescita necessaria al Paese per uscire dalla recessione in atto.
Una mobilitazione, dicono, che supererà anche le più ottimistiche previsioni del sindacato. Oltre 1000 pullman, 4 treni speciali, 2 navi dalla Sardegna, più aerei e mezzi privati, oltre naturalmente ai lavoratori e ai pensionati di Roma e Lazio assicurano infatti a Cgil Cisl e Uil che il corteo vedrà una “massiccia partecipazione” di lavoratori e pensionati.
Il corteo, inizialmente previsto per il 2 giugno e poi rinviato a causa del violento sisma che ha colpito l’area dell’Emilia Romagna, partirà alle 10,30 da piazza della Repubblica per confluire in piazza del Popolo, dove si terranno i comizi conclusivi dei tre Segretari Generali, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. ”L’aggravarsi della situazione economica e sociale impone l’esigenza di una svolta nella politica economica. Per questo abbiamo deciso di concentrare l’attenzione sui temi della crescita, dell’occupazione e del welfare accanto alle politiche di controllo del debito e per un fisco più equo”, spiega Vincenzo Scudiere, segretario confederale della Cgil mentre per Paolo Mezzio, segretario confederale della Cisl, “sarà un momento importante anche per rilanciare l’iniziativa del sindacato confederale”.
A puntare il dito sulla riforma fiscale come anticamera dello sviluppo è la Uil. “Un obiettivo questo che può essere raggiunto se finalmente viene approntata una riforma fiscale in grado di ridurre il peso della tassazione sul lavoro e sulle pensioni. Il governo deve comprendere che è giunto il tempo di mettere in cantiere provvedimenti per la crescita”, aggiunge Carmelo Barbagallo, segretario organizzativo Uil.
Grande spazio verrà dato anche al “dramma sociale” che si trovano a vivere gli esodati, quei lavoratori che per effetto dell’aumento dell’età pensionabile rischiano di non arrivare a percepire né la pensione né lo stipendio. E tra le proposte che i sindacati gireranno al governo alla ricerca di risorse con cui finanziare la crescita, quella dell’utilizzo di una quota significativa di quanto recuperato nel 2012 dalla lotta all’evasione fiscale; l’istituzione di una tassa patrimoniale sulle grandi ricchezze; l’accelerazione di un accordo con la Svizzera per la tassazione dei capitali esportati. Non solo. Occorre anche, razionalizzando i costi di gestione della Pubblica amministrazione, rendere più efficiente e meno costoso il ‘sistema politico’, riformando il sistema e le regole degli appalti della Pubblica Amministrazione per eliminare clientele, sprechi ed inefficienze, stimate dalla Corte dei Conti in oltre 60 miliardi.