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Siria, ennesima esplosione a Damasco e Kofi Annan fa partire la macchina diplomatica per risolvere la crisi

Una forte esplosione è stata avvertita oggi nel centro di Damasco. Secondo quanto annuncia la tv di Stato siriana, la deflagrazione è avvenuta nella zona di al-Marja, nel parcheggio del palazzo di Giustizia.
Intanto l’esercito turco ha dispiegato la contraerea lungo il confine con la Siria, a pochi giorni dall’abbattimento di un caccia Phanton F4 di Ankara ad opera dell’esercito di Damasco. Lo ha riferito l’emittente ‘Trt’, mentre l’agenzia d’informazione ‘Dogan’ ha diffuso un video di un convoglio militare che trasporta una batteria missilistica verso il confine con la Siria. La reazione della Turchia all’abbattimento del caccia F4 è stata ferma, ma finora non è sfociata in una reazione militare. Il premier turco, Recep Tayyip Erdogan, martedi’ ha definito l’episodio “un atto deliberato di ostilità pianificata”.
Il premier ha ricordato come la Siria, prima di sparare, non abbia dato alcun avvertimento e non abbia cercato di contattare le autorita’ turche. “La Turchia e’ un paese di cui tutti gli alleati e i vicini possono avere fiducia. La sua amicizia e’ importante – ha affermato – ma tutti devono sapere che la sua ira piu’ essere nefasta”.
Il gruppo islamico palestinese di Hamas ha annunciato l’uccisione di un suo alto dirigente a Damasco. In un comunicato diffuso sul suo sito web, la formazione che controlla la striscia di Gaza ha riferito che “Kamal Hosni Ghanaja, noto col nome di battaglia di Banzar Abu Mujahid, è stato assassinato nella sua abitazione a Damasco da ignoti. Il gruppo islamico ha affermato quindi di “aver avviato le indagini per capire chi siano i responsabili di questo omicidio”.
Ghanaja era noto per essere il braccio destro di Mahmud al-Mabhuh, leader di Hamas trovato morto in una stanza d’albergo nel gennaio 2010 a Dubai, dietro la cui morte, secondo la polizia di Dubai, “è certo che ci sia l’agenzia di spionaggio israeliano Mossad”.
La tv araba ‘al-Jazeera’ ha quindi avanzato l’ipotesi che gli israeliani fossero responsabili anche di questo omicidio, ma gli attivisti siriani dei Comitati di coordinamento dell’opposizione puntano il dito contro il regime di Bashar al-Assad, accusandolo di “voler far scoppiare lo scontro anche all’interno della comunità palestinese in Siria attraverso questi omicidi”.
Non si ferma intanto la macchina diplomatica per risolvere la crisi siriana. In queste ore l’inviato speciale di Lega Araba e Onu per la Siria, Kofi Annan, a due giorni dalla conferenza internazionale di Ginevra, sta lavorando sulla proposta di un governo ad interim, aperto anche ad esponenti dell’attuale regime.
Secondo quanto riporta l’emittente ‘al-Arabiya’, i Paesi che hanno potere di veto all’Onu tra cui la Russia, storica alleata della Siria, hanno appoggiato la proposta di Annan di un nuovo esecutivo a Damasco. Secondo alcune ong, sono oltre 15mila le vittime in Siria dall’inizio della rivolta contro il presidente Bashar al-Assad a marzo dello scorso anno.