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Fiat, è Chrysler che traina il gruppo: ricavi per 21,5 miliardi, quelli di Torino scendono a 9,2 in calo del 7,5%

I ricavi del Gruppo Fiat-Chrysler nel secondo trimestre 2012 sono stati pari a 21,5 miliardi di euro. I Ricavi netti di Fiat esclusa Chrysler sono stati pari a 9,2 miliardi di euro, in diminuzione del 7,5% rispetto al secondo trimestre 2011, principalmente per effetto del calo dei volumi in Europa, e in particolare in Italia, dove le condizioni di mercato continuano a rimanere difficili sia per le autovetture sia per i veicoli commerciali leggeri, a causa del difficile contesto economico.
L’utile netto nel periodo di riferimento è stato pari a 358 milioni di euro (103 milioni di euro attribuibili ai soci della controllante). Esclusa Chrysler, si rileva una perdita di 246 milioni di euro rispetto all’utile di 1.380 milioni di euro del secondo trimestre 2011; al netto delle componenti atipiche, la perdita è stata pari a 152 milioni di euro nel secondo trimestre 2012 rispetto all’utile di 76 milioni di euro del secondo trimestre 2011.
Mentre l’utile della gestione ordinaria di Fiat-Chrysler del secondo trimestre 2012 è stato pari a 1 miliardo di euro. La regione Nafta ha registrato un utile della gestione ordinaria di 717 milioni di euro, il LATAM di 238 milioni di euro e l’APAC di 64 milioni di euro, mentre l’EMEA ha chiuso il trimestre con una perdita di 138 milioni di euro.
Fiat, fa sapere il gruppo, ha confermato i target per il 2012. Il Lingotto ha ribadito il proprio pieno impegno a proseguire lungo le direttrici strategiche delineate dai piani quinquennali presentati a novembre 2009 per Chrysler e ad aprile 2010 per Fiat. Avendo riesaminato le condizioni economiche e di mercato nelle quattro Regioni, sono confermate le aspettative di risultato per il Nord America, America Latina e Asia-Pacifico.
Infine, i Marchi di Lusso e Sportivi e il business dei Componenti e Sistemi di Produzione hanno contribuito con un risultato positivo, rispettivamente pari a 104 milioni di euro e 47 milioni di euro. Il risultato della gestione ordinaria di Fiat esclusa Chrysler è positivo per 144 milioni di euro, rispetto all’utile di 375 milioni di euro nel secondo trimestre 2011. Il calo riflette principalmente la riduzione dei volumi in Europa e, in misura minore, in America Latina, solo parzialmente compensato dalle efficienze industriali, da ulteriori sinergie di gruppo e dalle azioni di contenimento dei costi.
“Credo che ci stiamo muovendo verso una situazione industriale migliore nel 2013″, ha annunciato l’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, nel corso della conference call con gli analisti sui risultati del marchio americano. E ha anche sottolineato come Chrysler abbia chiuso un secondo trimestre “in linea con le attese” e sia sulla strada per “raggiungere” gli obiettivi fissati per il 2014.
Quello che si è chiuso “è stato un buon trimestre per Fiat, in linea con le nostre aspettative, anche se senza Chrysler saremmo stati in perdita”, ha affermato l’ad del Lingotto aggiungendo che “il mercato europeo continua a mostrare segni di debolezza, ed è improbabile una sua ripresa nel 2012″. Di qui, aggiunge, la decisione “di rivedere le nostre aspettative”. Fuori dall’Europa, invece, arrivano buone notizie: “E’ incoraggiante il nostro andamento in America Latina – spiega Marchionne – abbiamo impianti che vanno al 100 per 100 delle capacità con la necessità negli Usa “di aggiungere turni supplementari”. Quanto alla situazione finanziaria, spiega,”abbiamo già rifinanziato tutto il fabbisogno 2012, come precauzione contro la volatilità dei mercati”.
Una quotazione in Borsa di Chrysler “non è un evento del 2012″, ha detto ancora Marchionne escludendo una Ipo di Chrysler per l’anno in corso. A livello di prospettive si è comunque detto “incoraggiato da quanto vedo”.
Dopo la diffusione dei dati, vero e proprio tonfo di Fiat in borsa: ha chiuso con un calo del 4,44% a 4 euro per azione.