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Ilva, riprende la mobilitazione: nuovo sciopero di due ore ma senza la Fiom. Passera: Evitare chiusura senza ritorno

Due ore di sciopero, sit in e blocchi ma ancora una volta senza l’adesione della Fiom. E’ ripresa stamane la mobilitazione dei metalmeccanici dell’Ilva di Taranto per scongiurarne la chiusura.
Oltre 1200 lavoratori hanno invaso pacificamente la statale Appia e la statale 106, manifestando le proprie preoccupazioni per le possibili ricadute in termini occupazionali in tutti i siti produttivi del gruppo che il sequestro dell’area a caldo dello stabilimento siderugico jonico, accusato di inquinare pesantemente l’ambiente, potrebbe provocare.
Si è trattato di ”un’adesione totale”, spiegano i metalmeccanici della Fim Cisl in una nota. ”Anche tutti gli iscritti alla Fiom dei reparti coinvolti nello sciopero – continuano – hanno raccolto la proposta di Fim e Uilm. La Fiom si oppone allo sciopero ma i suoi iscritti la pensano diversamente. Pensavamo non fosse necessario, ma lo ribadiamo ancora una volta – sottolineano – il nostro sciopero non è contro la magistratura, ma per una soluzione che preservi l’occupazione e garantisca bonifiche e riqualificazione industriale per un ambiente salubre e per la tecnologia miglior disponibile consente. Il nostro nemico è la disoccupazione e l’inquinamento e non la produzione dell’acciaio”.
Intanto, in attesa della visita dei ministri che domani saranno a Taranto, il titolare dello Sviluppo Economico Corrado Passera, in una intervista al settimanale ‘Oggi’, in edicola domani spiega che “il maggiore impegno di questi giorni è quello di evitare la chiusura senza ritorno dell’Ilva di Taranto”.