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Prandelli scuote gli azzurri dopo il pareggio con la Bulgaria: Dobbiamo ritrovare la nostra identità

“Abbiamo creato anche parecchio ma abbiamo subìto tanto e a una squadra come la nostra non deve accadere. Dobbiamo velocemente capire il perché, analizzarlo e già da martedì essere pronti per avere un’identità precisa”. Cesare Prandelli striglia l’Italia all’indomani del pareggio contro la Bulgaria all’esordio nelle qualificazioni per i Mondiali del Brasile. “Il modulo va in secondo piano, dobbiamo percorrere una strada e dobbiamo riconoscerci in quel sistema di gioco”, è la parola d’ordine del ct azzurro. C’è spazio anche per l’autocritica: “La mia insufficienza in pagella? Assolutamente sì, ci può stare. Ovviamente io penso di poter migliorare l’assetto tattico, poi prendi gol ed è normale che il voto può essere insufficiente. Ma è un rischio che corre l’allenatore”.
Il ct accetta le critiche rivolte all’Italia dopo il mezzo passo falso di ieri: “Quando la prestazione è insufficiente è normale che le pagelle vadano di pari passo, si può discutere sul giudizio ma la prestazione è stata sicuramente negativa”, dice il tecnico di Orzinuovi.
“Non mi piace fare un discorso sui singoli, la cosa che è balzata all’occhio di tutti è che in due anni la squadra non è mai stata così lunga. La prima cosa da fare perciò è accorciare questa squadra, ridistribuire le forze fra i giocatori. Ieri non riuscivamo ad accorciare sulle verticalizzazioni, abbiamo giocato molte palle alte”, spiega Prandelli.
“Anche il fatto di discutere durante la partita non è un bel segnale, vuol dire che manca sicurezza e tranquillità. Se correggi i compagni vuol dire che probabilmente è mancato anche un po’ di ordine tattico”. Su questo lavorerà il ct, ma non solo: “Staremo sicuramente sul pezzo, studieremo i dettagli. Non è detto che faremo tanti cambiamenti per la partita di martedì, ma è chiaro che dobbiamo metterci ordine tattico e qualità”.
La partita di Sofia rappresenta un passo indietro per gli azzurri, soprattutto dal punto di vista del gioco: “Abbiamo pagato in costruzione il fatto di avere un centrocampista in meno col modulo 3-5-2. C’era un difensore, Ogbonna o Barzagli, che aveva sempre libertà ma aveva meno qualità per sfruttarla”, spiega ancora Prandelli.
“Avevo provato ad ammonire tutti sulla difficoltà della partita, ma inconsciamente capita che in certe occasioni non si riesca a fare il metro in più che serve quando c’è da giocare un pallone”. La prestazione e i gol di Osvaldo sono fra le poche note positive: “Gli faccio i complimenti – dice Prandelli alludendo alla prova dell’attaccante della Roma – su di lui c’erano molte aspettative e non le ha tradite, mi è piaciuto al di là dei due gol perché non ha voluto a tutti i costi essere protagonista. Osvaldo rientra nella categoria degli attaccanti moderni e quindi può giocare con qualsiasi altro attaccante”.
Domani la Nazionale andrà ad allenarsi a Medolla, uno dei centri più colpiti dal sisma dello scorso 29 maggio: “Avremmo voluto essere presenti lì sin da subito – precisa il ct – ma c’erano dei protocolli di sicurezza da seguire. Abbiamo visto le immagini delle dirette delle nostre partite guardate dalle tendopoli. Non è un gesto scontato, ma qualcosa che sentiamo nei confronti di persone che stanno ancora vivendo una situazione di disagio. Vogliamo che queste iniziative possano rimanere nella memoria dei bambini, che poi costruiranno una società migliore”.