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L’Istat lancia l’allarme: Pil giù del 2,6% nel secondo trimestre. Mai così male dal 2009

L’Istat rivede al ribasso i dati relativi al secondo trimestre con un prodotto interno lordo che è diminuito dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% nei confronti del secondo trimestre del 2011. La stima preliminare diffusa lo scorso 7 agosto aveva misurato una diminuzione congiunturale dello 0,7% e una diminuzione tendenziale del 2,5%. Il secondo trimestre del 2012 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al secondo trimestre del 2011. Dall’inizio dell’anno la variazione acquisita è pari a -2,1%.
Rispetto al trimestre precedente, sottolinea l’Istat, i principali aggregati della domanda interna sono diminuiti in misura significativa, con cali dello 0,7% dei consumi finali nazionali e del 2,3% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni hanno subito una flessione dello 0,4% e le esportazioni sono aumentate dello 0,2%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto un punto percentuale alla crescita del Pil (-0,6 i consumi delle famiglie e -0,4 gli investimenti fissi lordi), mentre il contributo della domanda estera netta e’ stato positivo per 0,2 punti percentuali.
Tutti e tre i grandi comparti di attività economica registrano una diminuzione congiunturale del valore aggiunto: -1,9% per l’agricoltura, -1,6% per l’industria e -0,5% per i servizi. In termini tendenziali, il valore aggiunto è aumentato dello 0,9% nell’agricoltura, mentre e’ diminuito del 6,0% nell’industria in senso stretto, del 6,5% nelle costruzioni e dell’1,1% nel complesso dei servizi.