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Passera: ora al via il patto per lo sviluppo tra governo, sindacati e imprese. L’ultimo atto dell’agenda Monti

”Un grande patto per la produttività”. E’ questa la proposta, sul fronte delle misure per lo sviluppo, che avanza il ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture, Corrado Passera. “Un accordo tra governo, imprese e sindacati, per riformare la contrattazione e puntarla sul rilancio della competitivita’ del Sistema-Italia“, spiega a ‘La Repubblica’. In questa partita, secondo lo schema del ministro Passera, il governo non si limiterà a fare da arbitro ma metterà sul piano qualcosa: “la detassazione del salario di produttività”.
Le imprese e i sindacati, da parte loro, dovranno raggiungere un’intesa che ruota intorno a un diverso assetto della contrattazione. Quella di secondo livello, cioè il contratto aziendale, diventa preponderante, ed assorbe la quasi totalità degli aumenti salariali (come già prevedevano gli accordi di luglio e settembre 2011). Quella di primo livello, cioè il contratto nazionale, resta per la parte normativa, ovviamente, e anche per una minima parte economica, che deve coprire l’inflazione attraverso una revisione del meccanismo di adeguamento automatico in base alle previsioni sull’andamento dell’indice dei prezzi armonizzato a livello europeo (il cosiddetto Ipca). Ma anche per questa parte residua di salario, secondo Passera, “dovrebbe scattare un sistema di aggancio automatico agli incrementi di produttività”. Come congegnarlo è oggetto della trattativa e decisive saranno le prossime due settimane.
Corruzione, Catricalà: in arrivo super commissario con poteri effettivi
“Proporremo un vero e proprio commissario per l’anticorruzione, ma senza creare nuove Authority”. E’ quanto annuncia il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Antonio Catricalà, nell’intervista concessa al ‘Messaggero’, spiegando che “l’autorità che si occupa dell’anticorruzione nella pubblica amministrazione attualmente è priva di effettivi poteri”.
L’esponente dell’esecutivo Monti anticipa che l’emendamento è di fatto già pronto, elaborato con il ministro della Pubblica amministrazione Patroni Griffi, per essere presto consegnato al ministro della Giustizia Severino. E spiega che si sta pensando a “un commissario scelto dal governo ed eletto dal Parlamento con la maggioranza qualificata dei due terzi. Dovrà avere poteri ispettivi effettivi e denunciare i casi di malaffare nell’amministrazione pubblica, per non far gravare tutto sull’autorità giudiziaria”.