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Parassiti, muffe, cibi scaduti: i Nas sequestrano in tutta Italia 4mila tonnellate di conserve andate a male

Circa 4mila tonnellate di conserve e materie prime, per un valore di quasi 4 milioni di euro, sono state sequestrate nell’ambito dei controlli per la tutela della salute messi a segno dai carabinieri del Nas che, nelle ultime settimane, hanno effettuato controlli a tappeto nei confronti di aziende di produzione e distribuzione di conserve alimentari.
Nel settore sono state eseguite circa 300 ispezioni e rilevate irregolarità nel 25% delle strutture controllate. Al termine dei controlli i carabinieri dei 38 Nuclei dislocati sul territorio nazionale hanno segnalato alle autorita’ giudiziarie, amministrative e sanitarie 70 persone, alle quali sono state contestate circa 100 violazioni alle normative di settore. Nei loro confronti sono state elevate inoltre sanzioni amministrative per oltre 75mila euro. Sei le strutture produttive alle quali sono stati posti i sigilli.
Tra i principali controlli effettuati, i Nas di Roma hanno individuato, nella zona est della capitale, un opificio in pessime condizioni igienico sanitarie. Nei locali, adibiti a laboratorio e a deposito di alimenti, c’erano pavimentazione sconnessa, sporco diffuso, mancanza di protezioni contro roditori e insetti. In un piazzale esterno alla struttura, non idoneo per la conservazione di alimenti e privo di copertura, erano stoccati fusti in plastica con pomodori, melanzane, olive e un contenitore con olio di semi. In molti dei fusti, aperti dai carabinieri dei Nucleo, c’erano muffe.
I carabinieri del Nas hanno pertanto sottoposto a sequestro penale quasi 25 tonnellate di prodotti vegetali e 1.000 litri di olio di semi di girasole, per un valore di circa 200mila euro. E’ stato inoltre denunciato all’autorità giudiziaria il titolare dell’azienda e l’intero opificio è stato sottoposto a chiusura immediata, con la collaborazione dell’Asl. Produceva conserve in modo del tutto abusivo, invece, un’azienda finita nel mirino dei carabinieri del Nas di Foggia. All’interno della struttura i militari hanno trovato 160 fusti di vegetali in salamoia invasi da parassiti. Sono state sequestrate 22 tonnellate di conserve e lo stabilimento è stato chiuso. Il Nucleo ha inoltre posto sotto vincolo amministrativo oltre 2.700 tonnellate di concentrato di pomodoro detenute da un opificio conserviero di grandi dimensioni: il sequestro è stato adottato perché l’azienda non ha potuto dimostrare l’origine e la provenienza del prodotto, sprovvisto di etichettatura, indicazioni e documentazione commerciale.
Circa 7 tonnellate di prodotti avariati sono stati poi sequestrati dai carabinieri del Nas di Napoli durante un’ispezione in una ditta attiva nel settore della produzione di conserve di frutta. In un cortile sono state trovate decine di fusti in plastica contenenti un semilavorato di pesche (scarto della produzione aziendale di frutta sciroppata) destinato alla preparazione di succhi di frutta, risultato invaso da muffe, moscerini e parassiti. Il titolare dell’azienda è stato denunciato. Ancora, i Nas di Perugia, in collaborazione con il personale della Asl, ha sottoposto a sequestro una ditta della provincia, produttrice di conserve alimentari tipiche. Nella struttura sono stati trovati insetti, escrementi di animali, un topo morto e sporcizia. Oltre all’opificio, sono state sequestrate circa 9mila confezioni di sughi e conserve, pronte ad essere commercializzate a favore di negozi di prodotti tipici ed a ristoranti, nonché 1,5 tonnellate di materie prime. Ventisei tonnellate di materie prime provenienti dall’estero sono state inoltre sequestrate dai Nas di Bologna in un’azienda della provincia felsinea, specializzata nella lavorazione di frutta. Le materie prime, congelate e in purea, erano scadute anche da due anni ed erano conservate in frigo in precarie condizioni igieniche e sanitarie. Al titolare dell’azienda sono state contestate sanzioni amministrative per un valore di 5mila euro.