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Elezioni Sicilia, vince l’astensionismo: il 53% non vota. In vantaggio Pd e Udc con Crocetta

Elezioni Sicilia, vince l’astensionismo: il 53% non vota. In vantaggio Pd e Udc con Crocetta

(Foto Vincenzo Leonardi/LaPresse )

Spoglio a rilento in Sicilia, dove ieri solo il 47,4% degli aventi diritto si è recato alle urne per scegliere il futuro presidente della Regione siciliana e rinnovare l’Assemblea regionale.
Nelle prime 39 sezioni su 5.307 scrutinate è in testa il candidato di Pd, Udc ed Api, Rosario Crocetta, che totalizza il 32,39% (2.313 voti); a seguire Nello Musumeci, sostenuto da Pdl e Pid, con il 25,99% (1.856 voti), mentre è terzo il grillino Giancarlo Cancelleri, che si ferma al 16,42% (1.172 voti). Gianfranco Miccichè, leader di Grande Sud, sostenuto da Fli e Partito dei Siciliani, si attesta al 15,51% (1.108 voti) e Giovanna Marano al 6% con 429 voti. Il leader dei Forconi, Mariano Ferro, raggiunge l’1,47% (105 voti). Tutti gli altri candidati governatore si attestano sotto l’1%.
A Palermo, con 46 sezioni scrutinate su 600, in testa è Rosario Crocetta (Pd, Udc, Api), con il 24,51% delle preferenze (3163); a seguire c’è Nello Musumeci (La Destra, Pdl, Pid e Adc) con il 24,38 (3.147). Distaccato al 20,66%, invece, il grillino Giancarlo Cancelleri (2666), mentre Gianfranco Miccichè, sostenuto oltre che da Grande Sud, anche da fli e Partito dei siciliani, si ferma al 20,04 (2587). Sono 1.214, invece, le preferenze ottenute da Giovanna Marano (Idv, Sel, Federazione della sinistra e Verdi) che ottiene il 9,41%.
Per quanto riguarda Catania, invece, le 93 sezioni scrutinate danno in vantaggio Musumeci (131 voti); a seguire Cancelleri (92) e Crocetta (77). Staccati Micciché (25) e Marano (24). A Caltanissetta su una sezione scrutinata su 56 in testa è Cancelleri con 87 preferenze, seguito da Crocetta con 77 voti e Musumeci con 71.
In Sicilia vince il partito del non voto. Alle ore 22 di ieri, alla chiusura delle urne, nei 390 comuni siciliani nei quali si è votato per eleggere il presidente della Regione e rinnovare l’Assemblea regionale, l’affluenza è stata del 47,42% degli aventi diritto, pari a 2.203.885 elettori. Con un astensionismo del 52,58%. In precedenza, nel 2006, quando le urne, come adesso, rimasero aperte solo di domenica, votò il 59,16%. Prima ancora, nel 2001, la percentuale era stata del 63,47%. Il Comune con la percentuale di affluenza più alta è Maniace (Catania) con il 77,76%, quello con la più bassa, invece, Acquaviva Platani (Caltanissetta) con il 20,68%. La Provincia con la percentuale di affluenza più alta è Messina, con il 51,32%, quella con la più bassa Caltanissetta con il 41,34%.
Secondo i primi exit poll, nella città di Palermo sarebbe in vantaggio il grillino Giancarlo Cancelleri, con il 27,46% seguito da Nello Musumeci (Pdl, La Destra, Cantieri popolari) con il 23,35.
“Un dato è certo, i risultati elettorali siciliani sono chiari: la maggioranza dei siciliani non è andata a votare. Basta questo per dire che dopo Palermo anche la Sicilia conferma la morte dei partiti”, ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando commentando l’alta percentuale di astensionismo.
“E’ la fine del sistema dei partiti che a Palermo si è registrata con la mia elezione con il 60% di consensi in più rispetto ai consensi della coalizione che mi sosteneva – ha detto – e ora si conferma con il dato dell’astenionismo che sommato al voto antipartito dei grillini dà un quadro drammatico della crisi dei partiti non solo in Sicilia ma anche in Italia”.