• Home »
  • Evidenza »
  • Lazio, Lombardia e Molise: al voto il 10 e 11 febbraio. Scoppia la bagarre. Alfano: anche le politiche a febbraio ma il Pd non ci sta

Lazio, Lombardia e Molise: al voto il 10 e 11 febbraio. Scoppia la bagarre. Alfano: anche le politiche a febbraio ma il Pd non ci sta

Il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, ha invitato i prefetti di Milano e Campobasso a convocare i comizi per le elezioni regionali in Lombardia e Molise che si dovranno tenere nelle giornate del 10 e 11 febbraio 2013. Il ministro dell’Interno ha informato della decisione il Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. Lo comunica il Viminale in una nota.
”Come ho sempre detto la data del voto è stata concordata con il ministro Cancellieri in modo da farla coincidere con le altre Regioni chiamate al rinnovo del consiglio. Mi sembra che la data del 10 e 11 febbraio sia la scelta giusta e confermo la volontà di indire le elezioni per cinquanta consiglieri invece che settanta”, scrive la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, sul sito della Fondazione Citta’ Nuove.
”Il governo deve rimediare ad un errore grossolano e madornale”. Angelino Alfano arriva nella sede di Confcommercio e si ferma a parlare con i giornalisti per bocciare la decisione del governo Monti che ha fissato per i primi giorni di febbraio la data delle elezioni regionali in Lombardia, Molise e Lazio.
Per il segretario del Pdl era meglio non anticipare la tornata elettorale e fare l’election day anche per risparmiare soldi. ”Con la scelta del governo – avverte – gli italiani saranno costretti a pagare una tassa di 100 mln di euro, la somma che sarà spesa per anticipare le regionali”. ”In commissione Bilancio alla Camera non si trovano i soldi per gli alluvionati della Maremma, e noi invece, buttiamo 100 mln di euro per anticipare di 50 giorni rispetto alle elezioni politiche quelle regionali”.
”Questo esecutivo – dice Alfano – non può piegarsi al calcolo cinico di Bersani e del Pd. Questo fine settimana il mio partito valuterà sul da farsi. Il Pdl non può dire sì a questa proposta. Non ci si può mettere in ginocchio e ai piedi di Bersani”.