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Bce: Nel 2013 ripresa debole ma il risanamento funzionerà. Intanto in Italia il Pil cala ancora

”Per il prossimo anno ci si attende che la dinamica della crescita nella zona euro resti debole”. A ribadirlo, nel bollettino mensile di novembre, è la Bce sottolineando che per la seconda metà del 2012 ”gli indicatori disponibili continuano a segnalare un’attività debole”. Benche’ i dati sulla produzione industriale mostrino una certa tenuta in luglio e agosto, sottolinea l’Istituto di Francoforte, ”gli ultimi risultati delle indagini congiunturali per l’intera economia, fino al quarto trimestre, non indicano miglioramenti sul finire dell’anno”.
La crescita, rileva la Bce, ”continua ad essere sostenuta dalle misure di politica monetaria convenzionali e non convenzionali della Bce ma il ritmo di recupero dell’economia sarebbe ancora frenato dal necessario processo di aggiustamento dei bilanci nei settori finanziario e non finanziario e dalla disomogeneità della ripresa mondiale. I rischi per le prospettive economiche dell’area dell’euro rimangono orientati al ribasso”.
”Ci sono chiare evidenze che gli interventi di risanamento dei paesi dell’area dell’euro stanno producendo effetti positivi”. Per Eurotower è quindi fondamentale ”continuare ad impegnarsi per ripristinare posizioni di bilancio solide, in linea con gli impegni assunti nell’ambito del Patto di stabilità e di crescita e con le raccomandazioni formulate nel quadro del Semestre europeo del 2012”.
La piena aderenza al quadro rafforzato per le finanze pubbliche e la governance nell’Ue, compresa la rapida attuazione del patto di bilancio, sottolinea l’Istituto di Francoforte, ”invierà un segnale forte ai mercati e rafforzera’ la fiducia nella solidita’ dei conti pubblici”.
Dalla Bce poi ribadiscono: il Consiglio direttivo ”resta fermamente impegnato a preservare l’unicita’ della propria politica monetaria e ad assicurare l’adeguata trasmissione del relativo orientamento all’economia reale di tutta l’area” e si dice pronto, nel caso, ad intervenire con il cosiddetto scudo anti spread. Il Consiglio direttivo, si legge nel bollettino, ”e’ pronto a condurre le Odm, che contribuiranno a scongiurare scenari estremi, limitando quindi nettamente i timori circa il concretizzarsi di forze nefaste”.
Nel terzo trimestre dell’anno il pil, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, diminuisce dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 2,4% nei confronti del terzo trimestre del 2011, lo stesso valore registrato nel secondo trimestre. Lo rende noto l’Istat in un comunicato.
Il calo congiunturale, rileva l’Istat, e’ la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nei comparti dell’agricoltura e dei servizi e di un leggero aumento in quello dell’industria. Il terzo trimestre del 2012 ha avuto due giornate lavorative in piu’ del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al terzo trimestre del 2011.
Nello stesso periodo il Pil e’ aumentato in termini congiunturali dello 0,5% negli Stati Uniti e dell’1,0% nel Regno Unito, mentre e’ diminuito dello 0,9% in Giappone. In termini tendenziali, si e’ registrato un aumento del 2,3% negli Stati Uniti e dello 0,2% in Giappone. Nel Regno Unito il Pil ha segnato una variazione tendenziale nulla. La crescita acquisita per il 2012 e’ pari a -2%.