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Lacrimogeni dal Ministero, Severino assicura: Nessuna intrusione esterna nel palazzo

“La visione completa delle registrazioni delle telecamere, in un lungo lasso di tempo ha dimostrato che non c’è stato accesso di estranei nel ministero”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Paola Severino, annunciando la chiusura dell’indagine interna avviata dopo la diffusione delle immagini di un video amatoriale che indicavano lacrimogeni apparentemente lanciati da una finestra della sede di via Arenula.
“Il rapporto dei carabinieri del Racis – ha ricordato il ministro arrivando a un convegno alla Luiss di Roma – ha stabilito con altissimo margine di probabilità che il lacrimogeno è partito da terra ed è rimbalzato sulla parete accanto alla finestra”.
Un risultato analogo, ha detto ancora il ministro, “si è avuto anche ascoltando i dipendenti che si trovavano al quarto piano, ai quali è stato chiesto se qualcuno fosse entrato nelle stanze. Tutti hanno negato l’accesso di estranei, in particolare nella stanza della finestra su cui il lacrimogeno ha rimbalzato”.
“Dalle testimonianze raccolte tra il personale del ministero risulta che è stato sentito un forte rumore per l’urto del lacrimogeno sulla parete esterna del palazzo. Poi c’è stato grande spavento”, ha aggiunto.
“Da quello che ho visto affacciandomi alla finestra c’erano gruppi di ragazzi che correvano -ha riferito ancora il ministro- credo che nella concitazione dell’inseguimento il lacrimogeno abbia preso una traiettoria diagonale anziché verticale”. Il ministro ha poi ribadito che “tutto sembra convergere sulla tesi del lacrimogeno sparato dal basso verso l’alto”.
Ancora, ha ricordato Severino, “ulteriori accertamenti sono stati fatti per verificare la facilità di accesso sul tetto del ministero, e anche da questo punto di vista le risposte che pure ancora non definitive, sono rassicuranti”. Dunque, ha concluso il ministro “l’indagine è stata approfondita e ad ampio raggio”.
“Desidero che la giustizia prevalga in questo Paese – ha quindi detto il Guardasigilli – per questo renderò pubblici gli accertamenti interni del ministero e li trasmetterò alla Procura di Roma, che potrebbe avere mezzi di investigazione migliori dei nostri”.
La decisione della trasmissione degli atti ai pm che indagano sugli scontri, ha spiegato il ministro arrivando all’università Luiss di Roma dove interverrà a un convegno sui diritti delle donne, è stata presa “sia per avere ulteriori conferme, sia perché se qualcuno ha altre fonti su quanto accaduto può sentirsi libero di andare in Procura a denunciare le proprie convinzioni”.
“Mi dispiace che alcune frange delle organizzazioni sindacali abbiano messo in dubbio i risultati raggiunti. Ognuno può avere la propria opinione ma i preconcetti sono inammissibili”, conclude Severino.