F1, in Brasile Hamilton in pole Alonso solo settimo

La McLaren-Mercedes conquista la prima fila del Gp del Brasile con gli inglesi Lewis Hamilton (1’12”458), che scattera’ dalla pole position, e Jenson Button (1’12”513). In seconda fila le Red Bull dell’australiano Mark Webber (1’12”581) e Sebastian Vettel (1’12”760), leader del Mondiale. Il tedesco rischia grosso con un errore nel primo giro lanciato: alla curva 4 mette le ruote oltre il cordolo ma riesce a mantenere il controllo e a chiudere la sessione con un risultato tutto sommato positivo.
Alle sue spalle, Felipe Massa (1’12”987) ottiene il quinto tempo con la migliore delle Ferrari e si schierera’ in terza fila con la Williams di Pastor Maldonado (1’13”174). Il venezuelano, pero’, è stato sanzionato facendo scalare di una posizione, dall’ottava alla settima, la Ferrari di Fernando Alonso (1’13”253). Davanti a lui la Force India del tedesco Nico Hulkenberg (1’13”206). Subito dopo la Lotus del finlandese Kimi Raikkonen (1’13”298) e la Mercedes del tedesco Nico Rosberg (1’13”489).
Vettel e’ ad un passo dal terzo titolo iridato consecutivo. Nell’ultima gara dell’anno, il 25enne di Heppenheim deve gestire 13 punti di vantaggio su Alonso. Al pilota della Red Bull basta concludere la gara al quarto posto, a prescindere dal risultato del ferrarista. L’ultimo appuntamento del Mondiale, intanto, regala a Hamilton la settima pole stagionale e la 26a della carriera. Si profila un epilogo anonimo, invece, per Michael Schumacher. Il tedesco, all’ultima gara della carriera, si schiera in griglia dopo aver ottenuto il 14° tempo con la Mercedes.
”E’ stato cosi’ tutto l’anno, non credo sia una sorpresa. L’obiettivo e’ il podio”. Fernando Alonso archivia cosi’ l’ottavo tempo ottenuto nelle qualifiche del Gp del Brasile. Il pilota spagnolo della Ferrari affronta l’ultima gara dell’anno con 13 punti di svantaggio rispetto al tedesco Sebastian Vettel. Il pilota tedesco della Red Bull, ad un passo dal terzo titolo iridato consecutivo, si muovera’ dalla quarta posizione. L’iberico potrebbe essere avvantaggiato in caso di gara bagnata ma, ai microfoni della Rai, nega di aver utilizzato un assetto piu’ adatto ad un Gp condizionato dalla pioggia. ”Non esistono piu’ assetti da asciutto o da bagnato, varia il carico aerodinamico ma non credo che qualcuno abbia scelto strategie strane. Ad Abu Dhabi e negli Usa siamo partit dalla settima e dall’ottava posizione, sono arrivato secondo e terzo”, dice.