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Grecia, ok alla riduzione del debito: trovato l’accordo. Sbloccati 43,7 miliardi di aiuti

Dopo l’ennesima maratona negoziale durata quasi 13 ore ed il terzo Eurogruppo in tre settimane, i ministri delle Finanze dell’eurozona hanno trovato l’accordo sulla Grecia. Che riceverà tre tranche di aiuti per 43,7 miliardi dopo il via libera formale fissato per il 13 dicembre, dopo il voto di alcuni Parlamenti nazionali. L’accordo è stato preceduto, poco prima di mezzanotte, dall’intesa tra Eurogruppo ed Fmi sulla riduzione del debito pubblico greco, al momento al 170% del Pil, che dovrà scendere al 124% entro il 2020 e sotto al 110% nel 2022. Da Atene il premier ellenico, Antonis Samaras, ha detto che “è andato tutto bene e per i greci comincia un giorno nuovo”.
“L’accordo è stato molto difficile…Non era solo una questione di soldi – ha commentato dal canto suo il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker in una conferenza stampa nella notte – Questa è la promessa di un futuro migliore per il popolo greco e per l’area euro nel suo insieme”. Per l’eurozona, ha fatto eco il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, “era un vero test per la nostra credibilità, era un test che semplicemente non potevamo permetterci di fallire”.
Soddisfatta anche Christine Lagarde, direttrice dell’Fmi. “Il Fondo monetario internazionale voleva assicurarsi che la zona prendesse le misure necessarie per rimettere la Grecia sul percorso di un debito sostenibile. Posso dire oggi che ce l’abbiamo fatta”, ha rivendicato, sottolineando come il negoziato per arrivarci sia stato “laborioso, costruttivo, abbiamo tutti fatto uno sforzo collettivo”. E anche il governatore della Bce, Mario Draghi, concede una battuta ai giornalisti, assicurando che l’accordo “sicuramente ridurrà l’incertezza e rafforzerà la fiducia in Grecia ed in Europa”.
Secondo l’accordo raggiunto a Bruxelles, la riduzione del debito pubblico greco al 124% del Pil e “ad un livello più basso del 110% nel 2022″ avverrà attraverso una serie di iniziative Paesi dell’Eurogruppo: una riduzione di 100 punti base (pari all’1%) degli interessi pagati da Atene per il primo prestito bilaterale concesso nel maggio del 2010, una riduzione di 10 punti basi sul costo delle commissioni che la Grecia paga per le garanzie fornite dai paesi dell’eurozona per i prestiti del Fondo salva-stati Efsf, un allungamento di 15 anni delle scadenze dei prestiti bilaterali e dell’Efsf, mentre sarà esteso di 10 anni il pagamento degli interessi del prestito dell’Efsf. A queste va aggiunta un’operazione di ‘buy-back’, riacquisto di titoli, da parte di Atene.
“L’Eurogruppo – si legge nella nota diffusa al termine della riunione – è fiduciosa che, tutte insieme, queste iniziative della Grecia e degli altri Paesi membri dell’area euro riporteranno il debito pubblico greco su un percorso sostenibile in questo e nel prossimo decennio e faciliteranno un graduale ritorno al finanziamento sui mercati”.
Trovata l’intesa sulla sostenibilità del debito greco, i ministri delle Finanze dell’eurozona hanno potuto concludere che “ci sono adesso tutti gli elementi necessari perché i Paesi membri lancino le procedure nazionali richieste per l’approvazione del prossimo esborso dell’Efsf, che ammonta a 43,7 miliardi di euro”.
Di questi, 34,4 verranno pagati a dicembre, mentre la cifra restante, precisa la nota dell’Eurogruppo diffusa a Bruxelles, sarà versata nel primo trimestre del 2013, tenendo conto dell’attuazione degli impegni che la Grecia ha concordato con la troika, tra cui la riforma fiscale che dovrà partire a gennaio.
La decisione formale sul pagamento delle tranche sarà presa il 13 dicembre, dopo la conclusione delle procedure nazionali ed in seguito alla valutazione dell’”esito della possibile operazione di buy-back da parte della Grecia”.