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Primarie, “giustificazione” respinta a Verdone. L’attore deluso: Non so se voterò più il Pd

Sotto la scure delle giustificazioni respinte al ballottaggio delle primarie del Pd cade anche Carlo Verdone. Il regista romano, da sempre elettore di centrosinistra, si è visto rifiutare la sua motivazione per non aver votato al primo turno (“mi sono fatto male in moto”) dal seggio di via dei Giubbonari, a due passi da Campo de’ Fiori. E’ lo stesso regista a raccontare l’episodio al “Secolo XIX”. “Ero andato pure due volte sabato -dice il regista- portando le giustificazioni necessarie”, vale a dire un certificato medico e, in piu’, la carta d’imbarco per Madrid, dove da mercoledì a venerdì presentava ‘Posti in piedi in Paradiso’.
“Non sono un furbastro dell’ultimo minuto -si sfoga il regista-, questo modo di fare non mi piace. Come se dicessero: è una cosa nostra. Mi sento dispiaciuto, anzi arrabbiato. Defraudato di un diritto, come cittadino. Non saprei dire -conclude- se voterò ancora Pd”.