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Omicidio Scazzi, colpo di scena in aula. Misseri: Ho ucciso io Sarah. Il legale rinuncia al mandato

”Non è stata Sabrina a uccidere Sarah, sono stato io. Questo rimorso non lo posso più portare addosso”. Lo ha detto Michele Misseri nel corso della sua deposizione in Corte d’Assise per il processo Scazzi rispondendo alle domande dell’avvocato di sua figlia Sabrina.
Misseri, imputato solo per occultamento di cadavere, ha spiegato che quel pomeriggio del 26 agosto, dopo aver pranzato brevemente, è sceso nel garage. ”Il trattore non partiva -ha detto- ero già nervoso dalla mattina. Il portone del garage era tutto aperto: Sarah non l’ho vista scendere, è giunta improvvisamente alle mie spalle. Forse mi ha chiesto se poteva suonare al citofono della mia abitazione o forse mi ha chiesto perché stavo guidando. Non so cosa volesse. Io ho detto -ha riferito il testimone/imputato- ‘Sarah vattene’. Non ho capito bene cosa voleva da me. Mi stava dando fastidio”.
In seguito alla dichiarazione il legale del contadino di Avetrana, Armando Amendolito, ha annunciato alla Corte, presieduta da Rina Triunfo, di voler rimettere il mandato come difensore di Michele. ”Non c’è piena aderenza con la linea concordata con il cliente”, ha riferito l’avvocato. L’udienza, che era iniziata da una decina di minuti, è stata quindi stata sospesa.