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Metalmeccanici, ok all’accordo sugli incrementi salariali ma Fiom dice no e scende in piazza

Siglato da Federmeccanica, Fim e Uilm l’accordo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. No della Fiom che oggi è scesa in piazza a Milano per una giornata di sciopero generale.
Gli incrementi salariali a cui i sindacati delle tute blu di Cisl e Uil hanno detto sì, saranno pari a 130 euro medi al quinto livello nel triennio, erogati in tre tranches: 35 euro il 1 gennaio 2013, 45 il 1 gennaio 2014 e 50 il 1 gennaio 2015.
“E’ un risultato importante per il settore metalmeccanico considerata la grave recessione in atto nel comparto e nel Paese”, commenta il leader Uilm Rocco Palombella. Di un “contratto importante ed equilibrato fatto con la testa e con il cuore” parla il leader Fim Beppe Farina. Mentre Finmeccanica il presidente di Federmeccanica Pierluigi Ceccardi incassa soddisfatto il sì dei sindacati: “C’è stato un grande senso di responsabilità da parte di tutti” per quello che definisce ”un buon accordo, un accordo equilibrato che tiene conto della situazione economica del Paese e delle esigenze delle imprese” .
Mentre il segretario generale della Fiom Maurizio Landini, oggi al corteo al fianco dei lavoratori, annuncia che ”ieri mattina la Fiom ha depositato al Tribunale di Roma una denuncia nei confronti di Federmeccanica perché hanno violato l’accordo del 28 giugno e leso i diritti dei lavoratori con questa scelta di fare l’ennesimo accordo separato”, il secondo dopo il rinnovo del contratto del 2009.
Secondo Landini, il tentativo è quello di ”cancellare il contratto nazionale, mettere mano a orari e alle malattie usando la crisi per rivedere i diritti dei lavoratori”. Oltre a questo il leader Fiom denuncia come si voglia modificare la natura del sindacato e rompere la solidarietà delle sigle: ”Il rischio – dice – che sta dietro all’accordo è estendere il modello Fiat a tutti i metalmeccanici”.