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Monti: Niente drammi ma attenti al populismo. Piazza Affari a picco. Spread oltre 350 punti

Monti: Niente drammi ma attenti al populismo. Piazza Affari a picco. Spread oltre 350 punti

Torna a volare lo spread tra titoli di Stato italiani decennali e bund tedeschi mentre Piazza Affari crolla, classificandosi come la peggiore d’Europa. I mercati reagiscono così alle dimissioni annunciate sabato sera, a borse chiuse, dal premier Mario Monti.
A 353 punti base, rispetto ai 323 punti di venerdi, è schizzato oggi il differenziale tra btp e bund. Mentre a Milano il Ftse Mib ha segnato in apertura un tonfo del 2,40% per sprofondare sempre più giù nel corso della giornata.
A metà seduta l’indice segna -3,59, seguito dall’All Share che cede il 3,43%. In rosso anche Madrid, che cede l’1,70%, Londra, con -0,25% e Francoforte con -0,54%. Sempre negative Parigi che segna -0,56% e Amsterdam -0,28%. I dati macroeconomici diffusi oggi dall’Istat hanno confermato, nel terzo trimestre 2012, il calo del Pil italiano dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 2,4% rispetto al terzo trimestre del 2011. Per quanto riguarda l’eurozona, l’istituto federale di statistica tedesco ha rilevato come le esportazioni siano in leggera crescita sul mese precedente (+0,3%), mentre in Francia sono stati diffusi i dati sulla produzione industriale, calata dello 0,7%. “Il ritorno delle tensioni per l’area euro – sostiene Vincenzo Longo di Igmarkets – potrebbe riportare a galla i problemi della penisola iberica. Il sensibile rialzo dei rendimenti sul Bono potrebbero di conseguenza far allargare lo spread con il Bund, costringendo Madrid a far ricorso all’Omt annunciato da Draghi”.
Nel paniere del Ftse Mib in caduta libera oggi soprattutto il comparto dei bancari, dove a metà seduta svettano le perdite di Banco Popolare (-7,36%), Mps (-7,02%), Banca Popolare di Milano (-6,93%), Mediolanum (-6,85%), Intesa San Paolo (-6,86%) e Unicredit (-6,41%). In mattinata, sospese le contrattazioni per quasi tutti i titoli bancari che sono tornati agli scambi con forti perdite. Tra gli energetici, Enel cede lo 2,85% e Eni perde l’1,18%. Da segnalare l’unico titolo con segno positivo: Stmicroelectronics (+1,92%). Nel corso della mattinata, sospese le contrattazioni anche per Fiat, (-5,20%), A2a (-4,04%) e Telecom (-3,68%); Finmeccanica perde il 3,23%. Tutt’ora in asta di volatilità il titolo di Generali, che registra un calo teorico del 2,23%.