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Confindustria, stime negative: La ripresa ci sarà solo nel 2014 e le incertezze elettorali offuscano l’orizzonte

“L’Italia è ancora immersa in una profonda contrazione della domanda interna e della produzione”. Una crisi meno profonda di quella del 2008-2009, a macchia di leopardo, e con alcuni ‘segnali di assestamento’, ma che “si allunga” e appesantisce il 2013 rinviando la ripresa attesa per il prossimo anno ai primi mesi del 2014.
Per questo ‘migliora’ la previsione del Pil per il 2012 a -2,1% rispetto al -2,4% previsto ma peggiora quello del 2013 che schizza a -1,1% dal -0,6% atteso. E’ solo dal 2014 che è previsto “un modesto recupero” dello 0,6%. E’ il rapporto del Centro studi di Confindustria a fotografare la situazione economica di una crisi che dal 2007 al 2013 ha lasciato sul terreno della recessione 8 punti di Pil. Ma gli economisti di viale dell’Astronomia non chiudono la porta all’ottimismo: “il punto di svolta non si vede ma non è lontano”, dice il capo economista di Viale dell’Astronomia, Luca Paolazzi, guardado a quel +0,2% di Pil che si registrerà a cominciare dall’ultimo trimestre del prossimo anno.
Confindustria guarda con apprensione al peso dell’incognita elezioni sull’andamento della recessione in corso. “L’orizzonte è ulteriormente offuscato dall’indeterminatezza dell’esito delle prossime scadenza elettorali”, avverte il Rapporto del Centro studi che fotografa una situazione di “profonda contrazione” del paese alle prese con un prolungamento inaspettato della crisi. Per questo, ammonisce, “spetta alla politica rompere la cappa dei timori e orientare le aspettative verso una nuova stagione di sviluppo”.