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Natale, nonostante la crisi e i rincari al cenone della tradizione non si rinuncia

Countdown per il cenone di Natale tra rincari, ricette anticrisi e un tuffo nella storia. Le famiglie italiane non rinunciano alla tradizione ma quest’anno la festa in tavola con i propri cari costerà circa il 5% in più. E’ la stima di Codacons secondo cui il comparto alimentare nel 2012 “registra un generalizzato aumento dei listini, con veri picchi a due cifre per i prodotti ittici come la trota (+13,3%) o come le arance ‘tarocco’ (+34,6%)”.
Ad esempio, per una cena di 8 persone a casa si spenderanno, afferma Codacons, circa 248 euro, “12 euro in più rispetto all’anno scorso”. Tuttavia, la maggior parte non rinuncia alla festa della Vigilia. Anzi, stando a un’analisi della Coldiretti/Swg, il 40% degli italiani passerà dalle 3 alle 5 ore davanti ai fornelli per la preparazione dei piatti da portare in tavola (”in una famiglia su quattro si impiegano tra 3 a 5 ore e nel 12% delle famiglie si arriva addirittura a superare le 5 ore”). Vincono ancora una volta i sapori locali.
Il 59%, infatti, porterà in tavola prodotti made in Italy, il 23% addirittura locali o a chilometri zero e l’11% prodotti biologici, mentre un 18% guarderà alle offerte e al basso prezzo. Una spesa low cost da seguire attraverso il decalogo stilato dall’Unione nazionale consumatori. Ecco i consigli utili:
1. Comprando con la giusta tempistica si risparmia fino al 20%. 2. Scegliendo accuratamente il canale di vendita si risparmia circa il 40%. 3. Confrontando i prezzi e le offerte si risparmia circa il 35%. 4. Selezionando il menù in base al numero e ai gusti dei commensali si risparmia circa il 35%. 5. Si risparmia circa il 30% evitando gli sprechi.
E ancora: 6. Conservando adeguatamente le rimanenze e reinventando nuovi menù si risparmia circa il 15%; 7. tenendo sotto controllo le scadenze si risparmia circa il 10%; 8. Contenere i costi energetici (si risparmia circa il 10%). 9. Preferire prodotti di stagione o tipici italiani (il risparmio è di circa il 10%). 10. Infine, no a piatti e bicchieri di carta e sì alla raccolta differenziata: si risparmia circa il 10%. Insomma, secondo l’Unc facendo qualche calcolo approssimativo il consumatore disattento rischia di spendere circa il 215% in più rispetto al più oculato.
E in tavola spazio alla tradizione con un pizzico di storia. L’idea ‘zuccherosa’ dello chef Alessandro Circiello, noto volto televisivo, rivisita vecchie ricette del ’700. “C’è un ritorno al passato anche per la pasticceria ‘natalizia’”, sostiene Circiello che ha pensato di indicare due delizie per conquistare anche i palati più raffinati. E allora via con i “Confortini alle nocciole”
Ingredienti: 200 g di nocciole intere; 50 g di marmellata di nocciole; 50 g di zucchero semolato; 40 g di acqua. Esecuzione: portare a bollore l’acqua con lo zucchero, unire le nocciole sminuzzate dopo averle scaldate nel forno a microonde, mescolare il tutto e aggiungere la marmellata. Raffreddare sulla carta da forno e tagliare l’impasto a bastoncini.
“Ova faldichere” invece non è altro che la rivisitazione in chiave moderna della pasta frolla in una delle sue prime apparizioni nella storia. Ingredienti: 400 g di burro; 200 g di zucchero a velo; 400 g di farina 0; 9 tuorli di uova sode; 180 g di fecola di patate; scorza di arancia q.b. Esecuzione: mescolare il burro e lo zucchero, unire i tuorli della uova sode frullati o passati al setaccio di acciaio inox, aggiungere i restanti ingredienti, impastare il minimo indispensabile e lasciar riposare l’impasto per almeno 10 ore in frigorifero, avvolto nella pellicola per alimenti. Dare all’impasto la forma desiderata e cuocere in forno a 180°, per 15 minuti, in base alla forma. Terminata la cottura far raffreddare a temperatura ambiente per diverse ore, così da permettere che l’interno della pasta si asciughi. L’utilizzo delle uova sode consentirà di ottenere una pasta molto morbida, simile alla classica frolla.