Sequestro Calevo, arrestata dai carabinieri del Ros una quarta persona. Si cercano altri complici

Sequestro Calevo, arrestata dai carabinieri del Ros una quarta persona. Si cercano altri complici

 

Sarebbe stata fermata dai carabinieri del Ros una quarta persona coinvolta nel sequestro dell’imprenditore Andrea Calevo, portato via dalla sua villa a Lerici il 16 dicembre e liberato ieri con un blitz interforze a Sarzana. Si tratterebbe di una persona di origine slave.

”Il blitz è scattato all’alba, sapevamo il punto. Il covo era già noto dalle ore precedenti. Poi, quando abbiamo capito che l’ora era giusta, siamo entrati”, dice all’Adnkronos il prefetto Gaetano Chiusolo, direttore della Dac (Direzione centrale anticrimine). ”Le attività tecniche di questi giorni di indagine -spiega il prefetto- ci hanno permesso di risalire ai tre fermati”. ”La task force che ha portato alla liberazione dell’imprenditore – rimarca Chiusolo – era formata in tutto da 200 persone tra polizia e carabinieri, ognuno compiti propri”.

Il capo della Dac riferisce anche le prime parole di Calevo: ”Ho avuto paura di morire -ha detto Andrea- voglio ricevedere mia madre e mia sorella”’. ”Calevo -riferisce ancora Chiusolo- aveva la catena ma non era legato. Nessuna parola dei suoi rapinatori, evidentemente si rapportavano a lui incappucciati”. ”E’ una grande soddisfazione -conclude- abbiamo liberato il giovane a tempo di record grazie a una straordinaria sinergia delle forze dell’ordine”. A quanto si apprende il blitz ha portato al fermo di tre uomini, implicati con il sequestro: due sono italiani, nonno e nipote, il terzo un albanese. Il più anziano sarebbe un cliente della ditta Calevo. I due italiani fermati sarebbero di Ameglia (La Spezia). Il giorno della vigilia di Natale la famiglia aveva ricevuto una richiesta di riscatto di 8 milioni di euro. Una richiesta che è rimasta senza effetto”, come ha precisato il procuratore capo di Genova Michele Di Lecce. ”L’imprenditore è in discrete condizioni fisiche – ha spiegato il prefetto- come può stare una persona che sta per 15 giorni in una cantina, senza finestre. La cantina – ha aggiunto – è nell’abitazione del principale sospettato”. ”Quest’anno si chiude davvero bene con la liberazione di Andrea Calevo. Una grande soddisfazione sia per la bellezza dell’operazione e per il fatto che l’ostaggio stia bene ma anche perche’ cio’ rappresenta un riconoscimento professionale delle forze dell’ordine”, dice all’Adnkronos il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri.