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Berlusconi attacca: Monti non è credibile, i nostri avversari restano i comunisti. Poi fa passo indietro: Non è detto che io debba essere premier

”Il nostro avversario è sempre e comunque quel partito che viene dall’ideologia comunista che ha cambiato nome ma che si presenta con radici approfondite in quella idea e che ha Bersani come rappresentante”.
Ospite di Sky tg24 Silvio Berlusconi riprende l’offensiva mediatica per la sfida elettorale del 2013. Nel mirino c’è innanzitutto Pier Luigi Bersani, ma non mancano le stilettate verso il premier uscente: ”Monti ne ha dette tantissime ultimamente, quello che dice non ha credibilità con gli italiani: era stato messo a guida di un governo tecnico con una promessa. Aveva detto che non avrebbe approfittato della promozione, lo aveva promesso a tutti gli italiani e ora ce lo troviamo lì come leader di una coalizione con compagni di viaggio che ti raccomando…”.
”Con le dichiarazioni degli ultimi giorni – continua il Cavaliere – Monti ha contribuito ad alimentare il teatrino della politica”. Il leader pidiellino replica poi sempre a Monti che oggi si è detto ‘confuso’ dai suoi cambi di posizione: ”C’è una assoluta linearità di comportamento da parte mia, mi sarei fatto indietro se Monti avesse accettato e se fosse stato capace di federare tutti i partiti di centrodestra. Non è successo, e io sono ancora qui con grande sacrificio a fare il leader della coalizione”. L’ex premier riserva un ultimo affondo contro il professore: ”Non ho mai detto che è un leaderino, ma i sondaggi mi danno il suo partito a meno del 10%”.
Quanto a se stesso: ”Non è detto che io debba essere per forza presidente del Consiglio – dice -. Il mio partito potrebbe anche indicare un’altra cosa…”.
Sul programma però il Cavaliere non ha dubbi: ”Meno tasse sulle persone, famiglie e lavoro: è da lì che bisogna cominciare. E’ la ricetta tradizionale. Quella di Monti è disastrosa e tutti i premi Nobel dicono quello che dico io. Lo dice anche Soros…”. Quindi rivendica: ”Io le ho mantenute tutte le mie promesse. Tutto realizzato, anche un milione e mezzo posti di lavoro. Ora l’attenzione del governo sarà sulle imprese per snellire i vincoli che la burocrazia pone e per arrivare ad un patto tra le imprese e le banche con la garanzia del governo per avere un credito alle aziende”. Il Cavaliere rilancia l’idea di una commissione d’inchiesta: ”Non so chi abbia fatto cadere il mio governo. Se lo sapessi non ci vorrebbe una commissione d’inchiesta”.
Quanto alle alleanze ”è in fase di assestamento dei particolari, sono sicuramente convinto che saremo alleati con la Lega, come lo siamo stati in tutti questi anni”. Il Cavaliere non risparmia un affondo contro Gabriele Albertini: ”Con Albertini in Lombardia rischiamo di rifare quello che è accaduto in Sicilia”.
In mattinata Berlusconi, intervenendo in collegamento telefonico su Canale Italia aveva ribadito l’importanza del bipolarismo affermando che sarebbe meglio dare il voto “direttamente al Partito democratico piuttosto che sostenere il centrino di Fini, Casini e Monti”.
Per il Cavaliere “è importante che il voto si concentri o nel Pd o nel Pdl, perché poi gli altri piccoli partiti – ha avvertito – agiscono non in funzione dell’interesse generale ma per gli interessi del loro piccolo leader”.
Quindi l’auspicio “che i moderati si facciano consapevoli del fatto che i voti del centrino sono tutti voti che vanno a favore del Pd di Bersani o al partito di Vendola”. A questo punto, “spero che gli elettori scelgano la strada migliore” dando il voto “direttamente al Partito democratico”.