Cecchi Gori condannato a 6 anni per la bancarotta della Safin

Con la condanna del produttore cinematografico Vittorio Cecchi Gori a 6 anni di reclusione e di altre 5 persone imputate nel giudizio si è concluso il processo di primo grado per il fallimento di 24 mln di euro della società cinematografica Safin dichiarata in dissesto nel 2008. Il tribunale di Roma ha condannato gli imputati al pagamento di una provvisionale di 11 milioni e 500 mila euro.
“Prendiamo atto di questa sentenza. Prima di esprimere un’opinione dobbiamo attendere le motivazioni che saranno depositate tra 90 giorni. Per altro non possiamo non dire da subito che la pena di 6 anni trattandosi di una bancarotta dove i soldi sono finiti in altre società del gruppo poteva essere più mite”, ha detto l’avvocato Massimo Biffa, difensore di Cecchi Gori.
Anche l’avvocato Cesare Piraino che si è costituito parte civile del processo per conto del fallimento ha detto: “La condanna degli imputati per il crack della Safin dispiace dal punto di vista umano. Ma va incontro alla realtà processuale”. Secondo il penalista “i crediti vantati dall’erario e dagli enti previdenziali ammontano a oltre 20 milioni di euro. La provvisionale di 11,5 milioni che è stata disposta permetterà almeno in parte il rientro nelle casse della società di quanto è stato distratto”.
Insieme con Cecchi Gori il Tribunale presieduto da Giuseppe Mezzofiore ha condannato a 5 anni Luigi Barone collaboratore di Cecchi Gori, Edoardo De Memme, liquidatore della società a 3 anni. Quattro anni e 6 mesi sono stati inflitti a Giorgio Ghini ex presidente del collegio sindacale della Safin, mentre 3 anni e mezzo sono stati inflitti a Vittorio Micocci e Alessandro Mattioli ex componenti del collegio sindacale. Assolto invece il liquidatore Ettore Parlato.
I reati contestati a secondo delle singole posizioni erano quelli di bancarotta per distrazione o dissipazione e omesso controllo sulla gestione della società. Agli imputati tra l’altro era contestato d’aver provocato il fallimento della Safin spostando le risorse di questa ad altre societa’ sempre del gruppo Cecchi Gori.
Infine con la sentenza i giudici hanno stabilito la confisca del capitale sociale delle societa’ ‘Cecchi Gori, Cinema e Spettacolo’, e ‘New Fair Film’ confermando anche il sequestro delle quote delle societa’ ‘Adriano Entertainment’ e ‘Vip 1997′. Contro Cecchi Gori è in corso un altro processo sempre riguardante il dissesto delle sue imprese e la sentenza e’ prevista per venerdi’ della prossima settimana.