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Monti, apertura a Vendola: Su di lui posso cambiare idea ma il governo deve essere riformatore

Arriva dai microfoni di Radio Capital l’apertura di Mario Monti a Nichi Vendola. “Ognuno può evolvere o cambiare opinione per quanto riguarda singole persone” ma non farò ”mai parte di un governo che non abbia un forte accento riformatore”, dice il premier uscente a chi gli chiede se farà mai parte di un governo in cui ci sia il leader di Sel.
Una giornata quella del leader di Scelta civica iniziata ad ‘Uno Mattina’ con l’affondo contro Beppe Grillo e il suo populismo ”devastante’‘. “Io propongo un’uscita dalla politica tradizionale ma non per andare verso l’antipolitica di quel simpatico comico” “ma per favorire una nuova politica con più società civile”. Bollata poi come ”sciocchezza” l’accusa fattagli dal comico di prendere ordini dall’Europa. ”Io sono riuscito, il mio governo è riuscito, con la grande tenacia degli italiani, ad uscire da quel disastro finanziario di 15 mesi fa, dicendo no all’Europa che voleva darci dei prestiti per salvarci. Se non l’avessimo fatto, oggi saremmo come la Grecia”.
“Grillo – ha detto Monti rivolgendosi direttamente al leader 5 Stelle – per una volta vada in una piazza greca anziché in una italiana e vedrà la disperazione, la protesta. Vedrà piazze piene di neofascisti. Se vuole prendersi questa responsabilità, con le sue urla, io non voglio farlo, e anzi farò di tutto per combattere un populismo simpatico, spiritoso, ma assolutamente devastante per l’Italia”.
Il leader di Scelta Civica è tornato anche sull’Imu. “Noi proponiamo di ridurre l’Imu, altri, come Berlusconi, parlano di restituzione e abolizione sulla prima casa: sono proposte – ha sottolineato – che appartengono al regno dell’impossibile”.
Monti ha poi riservato una stoccata all’ex ministro del Tesoro, Giulio Tremonti: “Sono sorpreso che attribuiate credibilità a Tremonti. Avete seguito quel che ha fatto da ministro, e le rumbe e i valzer delle dichiarazioni rilasciate in questi giorni”. Ed ha replicato seccamente alla tesi dell’ex ministro sulla necessità di una nuova manovra economica: ”Il mercato internazionale ha fiducia sulla solvibilità dei titoli italiani e ho fiducia che chiunque sia premier continui su questa linea”.
Il premier uscente ha parlato anche di Bersani e Cgil. “Se prendiamo il piano di lavoro della Cgil, alla quale Bersani non è insensibile, esso è basato sull’aumento della spesa pubblica, quindi lascia poco margine per abbassare le tasse” ha affermato Monti.
Non è mancato un riferimento a Sanremo e alle parole di Silvio Berlusconi che ieri ha dichiarato di temere che il Festival si trasformi in un Festival dell’Unità: “Berlusconi è sempre simpatico e involontariamente sovversivo. A volte ci prende, perché Sanremo è davvero il Festival dell’unità: il Festival dell’unità nazionale”.
A un incontro con le associazioni femminili Monti ha poi rimarcato che “il rapporto con le donne è un indicatore della civiltà e modernità di un Paese e questo dipende molto dagli uomini”. “C’è stato un uomo politico che ha fatto una battuta – ha detto Monti riferendosi a Berlusconi – non giudico quell’uomo politico e comunque non credo si sia trattato di un lapsus, credo sapesse di toccare corde vive nella psicologia maschile”. Un altro uomo politico, ha aggiunto Monti parlando di Pier Luigi Bersani che ha detto che Berlusconi tratta le donne come bambole gonfiabili, “gli ha giustamente ribattuto ma con un’immagine non bella”.
Ed ha parlato dei giovani. ”Alla mia verde età mi sono prestato a essere insultato, a non essere più super partes. Perché l’ho fatto? Per i giovani” ha rimarcato. ”Se torna la politica tradizionale”, ha proseguito Monti, i giovani sono destinati ad avere ben poche opportunità: “I giovani italiani avranno la prospettiva, nei prossimi 10-15 anni, di scegliere tra immigrazione, disoccupazione, qualcuno troverà lavoro, e un numero sempre maggiore potrebbe finire nelle braccia della criminalità organizzata”.