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La7, scontro Berlusconi-Bersani: Dal Pd minaccia mafiosa. La replica del segretario: Il Cavaliere odia le regole

All’indomani del cda di Telecom che ha deliberato, a maggioranza, di concedere a Cairo l’esclusiva per negoziare “la cessione dell’intera quota di partecipazione detenuta dalla società in La7, ad esclusione del 51% di Mtv Italia”, Ti Media frena in borsa. Sconfitti Diego Della Valle e il fondo di private equity Clessidra che avevano avanzato altre proposte per l’emittente tv.
La vendita di Ti Media diventa intanto un caso politico. Pierluigi Bersani parlando della cessione ha dichiarato: “Tendo a ragionare come se fossi già al governo e, quindi, devo preoccuparmi che le decisioni avvengano in assenza conflitto di interessi, che avvengano senza costruire posizioni dominanti, che ogni soggetto possa avere una traiettoria industriale. Mi proporrei di esaminare la questione sotto questi aspetti”. “Nei tempi di oggi una rilettura dei meccanismi Antitrust e industriali è necessaria”, ha aggiunto il leader del Pd.
Per Silvio Berlusconi, ospite della videochat di ‘Corriere.it’, Bersani “su La7 ha mandato un avvertimento tra virgolette mafioso, dicendo aspettate a vendere perché se saremo noi al governo probabilmente interverremo a fare non so che cosa a Mediaset, per cui La7 potrà valere di più. Credo che questa sia una situazione da denunciare e c’è il vecchio vizio della sinistra di essere sempre minacciosa nei confronti degli avversari”.
“In una situazione come quella che purtroppo stiamo vivendo, con tre milioni e mezzo di italiani che sono nell’assoluta povertà, otto milioni che stanno per entrarci, con tre milioni di disoccupati, con mille aziende che chiudono al giorno, 360mila nel 2012, Bersani – ha affermato l’ex premier – ha come problema più importante quello del conflitto di interessi e del falso in bilancio”.
”Non ho rapporti con Urbano Cairo – ha poi chiarito -, è diverso tempo che non lo sento, è andato a fare l’imprenditore in proprio per una scelta personale”.
L’acquisto di La 7 è un affare? ”In questo momento non ci sono affari in giro nel mondo dell’editoria – ha spiegato -, non c’è azienda in Italia che produca utili, tutte le aziende sono in perdita. La pubblicità, con la crisi che è stata determinata, è calata del 20 per cento”. ”Anche Mediaset – ha annunciato – per la prima volta da quando è stata fondata uscirà con un bilancio che denuncia delle perdite”.
Immediata la controreplica di Bersani: ”Non si può dire niente che subito si offende. Le regole gli fanno venire l’orticaria”. Il leader Pd ha sottolineato di ”non avere neanche nominato Berlusconi e La7. Ho parlato di regole che riguardano eventuali conflitti di interesse e posizioni dominanti e che quindi – ha spiegato – il governo e le Authority devono avere gli strumenti per vedere che ogni operazione sia a posto su questi due criteri”.
Berlusconi e Bersani si sono incrociati oggi al Corriere a Milano dove sono stati ospiti uno dopo l’altro per una videointervista. Fair play tra i due sfidanti che si sono stretti la mano ma anche uno scambio di battute. “Ancora 4 giorni…”, ha detto il Cavaliere . “Sì, giusto il tempo per una ‘smacchiatina…”, ha risposto Bersani alludendo alla nota metafora del giaguaro.