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Concordia, rotazione al via: si e’ già staccata dal fondo ma i tecnici temono gli imprevisti

Concordia, rotazione al via: si e’ già staccata dal fondo ma i tecnici temono gli imprevisti

La Costa Concordia si è staccata dal fondo e le operazioni procedono “entro le previsioni come valori e comportamento del relitto”. Lo ha detto l’ingegnere Sergio Girotto, responsabile del progetto per conto di Micoperi. Girotto ha affermato che la stima di “12 ore” per la durata delle manovre ”resta confermata”. Le operazioni per rimettere a galla la nave, naufragata il 13 gennaio 2012 all’isola del Giglio, sono iniziate alle 9, con un ritardo di tre ore a causa del maltempo. A due ore dall’inizio delle operazioni di raddrizzamento la Concordia ha cominciato a spostarsi portando alla luce una parte dello scafo finora sommerso dalle acque.

Il capo della Protezione civile Franco Gabrielli ha evidenziato che c’è “una significativa deformazione della fiancata”. “Noi abbiamo sempre immaginato, e lo hanno indicato i tecnici, che la nave è costruita per stare in asse e se si appoggia per un anno su una fiancata, la fiancata si deforma – ha spiegato – peraltro la superficie aveva delle asperità”. ”In questo momento le acque sono limpide”, ha detto il capo della Protezione civile ”ma siamo consapevoli che siamo all’inizio”. La stessa Maria Sargentini, presidente dell’Osservatorio ambientale per il recupero della Costa Concordia, ha sottolineato che “dal punto di vista ambientale non ci sono elementi di criticità, si continua ad andare avanti tranquillamente”.

“La partita non è finita, gli imprevisti possono verificarsi anche nel tratto terminale”, ha precisato Gabrielli. Al momento tutto procede come previsto, con una “corrispondenza tra realtà e progettualità e questo lo sottolineiamo con soddisfazione”. “Ciò che avverrà nelle prossime ore lo verificheremo e comunicheremo”, ha assicurato Gabrielli.

Il Consorzio Titan Micoperi che si sta occupando della operazione di rotazione della Costa Concordia ha comunicato che “vi è evidenza di un movimento di rotazione uniforme dello scafo. E’ stata applicata una forza di tiro pari a circa 6.000 tonnellate e si è registrata una rotazione di circa 3 gradi”. “Da questo momento in poi – continua – ci si aspetta che la rotazione possa proseguire con l’applicazione di forze gradualmente decrescenti”.

Il raddrizzamento della Costa Concordia, hanno spiegato i tecnici addetti all’operazione secondo quanto riferisce il sito della Regione Toscana, può essere suddiviso in tre fasi. La prima è forse quella più delicata. Il relitto poggia attualmente su due speroni di roccia che hanno in parte penetrato la scavo, impedendo il suo scivolamento lungo la scarpata marina nel mare profondo. Queste rocce potrebbero opporre una parziale resistenza alla rotazione, forzando e trattenendo le lamiere. Per questo l’operazione di disincaglio dovrà essere lenta e con l’applicazione graduale di carichi. I tecnici sono comunque ottimisti.

La rotazione del relitto proseguirà poi esercitando una tensione con i martinetti e le catene. Quando la Concordia sarà stata ruotata di circa 20 gradi rispetto alla posizione iniziale i cassoni raggiungeranno il livello del mare. Entrando in acqua questi ‘galleggianti’ d’acciaio eserciteranno prima una spinta frenante, riducendo la velocità di rotazione, e poi inizieranno a riempirsi di acqua attraverso valvole azionate a distanza. Ce ne sono due per cassone. In questo modo eserciteranno una spinta verso il basso fino a quando il relitto sarà poggiato sulle sei piattaforme subacquee appositamente create. La nave ha per due terzi un fondo piatto, largo nel tratto più ampio trenta metri, il quale costituirà una naturale ed ottima base di appoggio. Al termine il relitto poggerà sul falso fondale a circa 30 metri di profondità.

Per far ruotare la Costa Concordia sono utilizzate 56 catene, che passano sotto lo scavo e sono fissate al fianco sinistro del relitto. Ciascuna catena misura 58 metri e pesa 26 tonnellate: un solo anello 205 chili. Ventidue fanno perno sulle undici torri ancorate stabilmente al fondo marino e saranno tese grazie a martinetti idraulici. Trentasei martinetti si trovano anche su nove degli undici cassoni montati sul lato sinistro. Per favorire la rotazione sarà esercitata una forza pari a 23.800 tonnellate.

Si calcola che la Concordia, squarciata su un fianco per 70 metri, si sia riempita di 236mila metri cubi di acque interne. Ne potrebbero uscire al massimo 80mila: con tutta probabilità meno della metà. “Ma sono state prese tutte le precauzioni per ridurre al minimo il rischio di contaminazione e inquinamento”, rassicura Sargentini. Le acque sono state aspirate e ‘bonificate’ fino all’ultimo. Doppie panne di protezione si trovano attorno al relitto e lungo la costa.

Per realizzare le strutture del cantiere costruito in questi mesi attorno al relitto della Costa Concordia sono state impiegate più di 30mila tonnellate di acciaio, pari a quattro volte il peso della torre Eiffel a Parigi. Questo ha dato lavoro a 150 aziende italiane: Fincantieri in testa. I primi ordini sono partiti neppure due mesi dopo il naufragio.