• Home »
  • Apertura-NO »
  • Berlusconi fa dimettere i ministri: aperta la crisi. Letta: “Gesto folle per motivi personali”

Berlusconi fa dimettere i ministri: aperta la crisi. Letta: “Gesto folle per motivi personali”

Berlusconi fa dimettere i ministri: aperta la crisi. Letta: “Gesto folle per motivi personali”
 ”I ministri del Pdl rassegnano le proprie dimissioni”. Angelino Alfano, vicepremier e ministro dell’Interno, a nome dell’intera delegazione del Pdl al governo dà intorno alle 18 l’annuncio che di fatto apre la crisi di governo. Le parole di Alfano arrivano poco dopo la dichiarazione diffusa nel tardo pomeriggio da Berlusconi, con l’invito del Cavaliere ai ministri del partito a “valutare l’opportunità di presentare immediatamente le proprie dimissioni per non rendersi complici, e per non rendere complice il Popolo della libertà, di una ulteriore odiosa vessazione imposta dalla sinistra agli italiani”. Poco dopo gli stessi ministri confermano il passo indietro: ”A seguito dell’invito del presidente Berlusconi a dimetterci dal governo per le conclusioni alle quali il consiglio dei ministri di ieri è giunto sui temi della giustizia e del fisco, non riteniamo vi siano più le condizioni per restare nell’esecutivo dove abbiamo fin qui lavorato nell’interesse del Paese e nel rispetto del programma del Popolo della Liberta”’. E’ quanto dichiarano in una nota congiunta Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzi, Maurizio Lupi e Gaetano Quagliariello, componenti della delegazione del Pdl al governo. ”Rassegniamo le nostre dimissioni anche al fine di consentire, sin dai prossimi giorni, un più schietto confronto e una più chiara assunzione di responsabilità”, concludono i ministri del Pdl.Il Cavaliere, dopo un vero e proprio consiglio di guerra con i fedelissimi e gli amici di sempre (da Fedele Confalonieri a Ennio Doris a Gianni Letta) ha deciso il ‘grande passo’. Già da tempo avevano deciso di togliermi di mezzo, sono sempre stato responsabile ma stavolta non mi presterò ai loro giochetti, così non si poteva andare avanti, avrebbe detto ai suoi il Cav. Non passeremo per quelli che mettono le mani nelle tasche degli italiani, avrebbe spiegato. Prima la decisione di annunciare che non si presterà alla ”sceneggiata” della giunta per le elezioni del Senato, dove, sostiene nella memoria difensiva depositata oggi, ”il copione p gia’ scritto”. E poi la scelta di passare al contrattacco, staccando di fatto la spina al governo Letta. Nel pomeriggio il Rubicone ormai è varcato con l’annuncio del ritiro della delegazione pidiellina al governo e l’accusa rivolta a Pd e premier di aver violato i patti sull’Iva.La sinistra pensa di scaricarci la colpa di aver aumentato l’Iva e di aver rinviato l’Imu, questo e’ inaccettabile per noi, avrebbe detto l’ex premier. E ancora: abbiamo tentato di accelerare i tempi e di arrivare all’approvazione dell’Iva prima della fiducia, anticipando a lunedi’ il dibattito parlamentare, ma loro, da veri irresponsabili, non hanno voluto. Spieghero’ agli italiani cosa e’ successo. Berlusconi, raccontano, e’ pronto ad ogni evenienza e avrebbe mobilitato il partito come ai vecchi tempi. E’ stata confermata per il 4 ottobre la manifestazione in piazza Farnese e altre iniziative sono in cantiere. ”Dopo il ritiro dei ministri, ho trovato Berlusconi determinato e sollevato per la decisione presa”, confida un ex ministro azzurro.