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Caso Cancellieri: “Non mi dimetto”, in campo il Colle e Palazzo chigi. Il M5S: deve lasciare

Caso Cancellieri: “Non mi dimetto”, in campo il Colle e Palazzo chigi. Il M5S: deve lasciare

Un rapporto di amicizia che dura “da oltre quarant’anni”. E’ questo che ha portato Gabriella Fragni, compagna di Salvatore Ligresti, a rivolgersi al ministro della GiustiziaAnnamaria Cancellieri per chiedere un aiuto per Giulia, figlia dell’Ingegnere, arrestata lo scorso 17 luglio nell’ambito dell’inchiesta Fonsai.

Nel verbale del 20 agosto scorso, in possesso dell’Adnkronos, la donna ascoltata dal magistrato di Torino Marco Gianoglio, come persona informata dei fatti, ha ricordato il legame con il Guardasigilli. La Cancellieri “abitava nella stessa casa di Tonino Ligresti (Antonino fratello di Salvatore, ndr) e col tempo si è instaurata un’amicizia a livello di famiglie ed anche mio personale. Poi io sono originaria di Parma; il Ministro Cancellieri è stato prefetto a Parma e spesso ci sentivamo anche solo per concordare qualche pranzo insieme in qualche nuovo ristorante”, aggiunge.

L’idea di rivolgersi alla Cancellieri nasce “anche a seguito della telefonata, molto affettuosa, che lei mi ha fatto lo scorso 17 luglio”, a poche ore dagli arresti della famiglia Ligresti. Salvatore Ligresti “è persona buona, ha aiutato moltissime persone…è persona molto umana, generosa”, racconta la convivente. Alla domanda se l’Ingegnere possa aver aiutato anche il Guardasigilli, la Fragni replica: “Non lo so proprio”.

“Annamaria Cancellieri è persona che conosco come assolutamente corretta e pulita, che non farebbe mai nulla controcorrente o, meglio, contrario ai suoi doveri istituzionali”, è la difesa a tutto campo di Fragni che ricostruisce la telefonata “molto affettuosa” intercorsa con l’amica Guardasigilli la quale “ha solo detto che ci era molto vicina; insomma non ha fatto altro che ricordare il nostro rapporto che durava da tempo”.

“Il senso della sua chiamata era una umana manifestazione di affetto e proprio in ragione di ciò volevo valutare la possibilità di chiedere un suo intervento, pur sempre in ambito di correttezza su ciò che era possibile fare, valutando le condizioni di Giulia Maria”, che detenuta a Vercelli rifiutava il cibo da giorni. Una richiesta di aiuto, dopo alcuni tentativi senza esito, che avviene attraverso Antonino Ligresti, fratello di Salvatore, “perché anche lui ha rapporti diretti con Annamaria Cancellieri, in ragione della loro pluriennale conoscenza e frequentazione (ovviamente gli ultimi periodi coincidenti con gli impegni istituzionali hanno diramato la frequentazione, ma non la natura del rapporto)”, evidenzia. “Non mi aspettavo un’iniziativa particolare da parte del Ministro, anche perché lei nel corso di quella telefonata del 17 luglio scorso era stata chiara per quanto mi riguarda, nel senso che lei stessa non sapeva bene che cosa avrebbe potuto fare”, conclude.