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La prima volta di Francesco in Quirinale, Napolitano: “In Italia clima destabilizzante”

La prima volta di Francesco in Quirinale, Napolitano: “In Italia clima destabilizzante”

La politica deve “liberarsi dalla piaga della corruzione e dai più meschini particolarismi”, ha detto ancora. Una politica, ha aggiunto il capo dello Stato, che è “esposta non solo a fondate critiche” ma anche a “attacchi distruttivi”, e che ha “la drammatica necessità, lo vediamo bene in Italia, di recuperare partecipazione, consenso e rispetto”, scrollandosi di dosso corruzione e particolarismi. “Può riuscirvi solo rinnovando, insieme con la sua articolazione pluralistica, le proprie basi ideali, sociali e culturali” e che sicuramente può ”trarre uno stimolo nuovo” proprio dal messaggio di Papa Francesco e dalle sue parole. Per la classe dirigente italiana in tutte le sue espressioni, per la politica, “è tempo di levare più in alto lo sguardo, di riguadagnare lungimiranza e di portarsi al livello di sfide decisive che dall’oggi già si proiettano sul domani”, ha affermato.

E’ necessario “combattere il dilagare dell’egoismo, dell’insensibilità sociale, del più spregiudicato culto del proprio tornaconto personale”, ha continuato Napolitano, secondo il quale il messaggio di Papa Francesco può “sprigionare potenzialità nuove” in questa battaglia.

Per superare “le inaudite sfide dell’oggi, guardando al futuro” è indispensabile, ha sottolineato, “la più larga mobilitazione delle coscienze e delle energie, innanzitutto morali, di un popolo come il nostro e di ogni popolo”.Papa Francesco nel discorso ufficiale pronunciato al Quirinale ha dichiarato: “Questa mia visita confermal’eccellente stato delle reciproche relazioni e, prima ancora, intende esprimere un segno di amicizia”. Il riferimento dei Patti Lateranensi nella Costituzione della Repubblica Italiana e il successivo Accordo di revisione del Concordato, di cui sta per ricorrere il 30° anniversario, costituiscono “il solido quadro di riferimento normativo per uno sviluppo sereno dei rapporti tra Stato e Chiesa in Italia”, ha sottolineato.

“Vorrei idealmente bussare alla porta di ogni abitante dell’Italia, dove si trovano le radici della mia famiglia terrena, per offrire a tutti la parola risanatrice e sempre nuova del Vangelo”, ha detto il Papa.

“Il momento attuale – ha osservato il Pontefice – è segnato dalla crisi economica che fatica a essere superata e che, tra gli effetti più dolorosi ha quello di una insufficiente disponibilità di lavoro”.

Papa Francesco ha poi ricordato che “la famiglia ha bisogno della stabilità e della riconoscibilità dei legami reciproci, per dispiegare pienamente il suo insostituibile compito e realizzare la sua missione”. “La Chiesa – ha sottolineato il Papa – continua con rinnovata convinzione a promuovere l’impegno di tutti, dei singoli e delle istituzioni, per il sostegno alla famiglia, che è il luogo primario in cui si forma e cresce l’essere umano, in cui si apprendono i valori e gli esempi che li rendono credibili”.

Poi l’auspicio finale del Pontefice: “L’Italia, attingendo dal suo ricco patrimonio di valori civili e spirituali,sappia nuovamente trovare la creatività e la concordia necessarie al suo armonioso sviluppo, per promuovere il bene comune e la dignità di ogni persona e offrire nel consesso internazionale il suo contributo per la pace e la giustizia”.