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Berlusconi alla radio francese: “Non mi possono mandare in carcere perché in Italia ci sarebbe una rivoluzione”

Berlusconi alla radio francese: “Non mi possono mandare in carcere perché in Italia ci sarebbe una rivoluzione”

‘Mi possono mandare in carcere quando vogliono. Sono sicuro che non lo faranno perché se lo fanno ci sarà una rivoluzione in Italia”. Così Silvio Berlusconi ai microfoni della radio francese ‘Europe 1′ sottolineando: ”Non ho paura” del carcere. ”E’ difficile che mi possano mandare in carcere – sottolinea – perché avrei immediatamente una grande maggioranza del Paese alle prossime elezioni”. ”Non si può mandare in carcere qualcuno che fa campagna elettorale contro una maggioranza che ha usato il suo braccio giudiziario per cercare di eliminare il suo oppositore dalla scena politica”. E rispondendo all’intervistatore, Jean-Pierre Elkabbach, che gli chiedeva se i giudici sono i veri protagonisti della scena politica in Italia, Berlusconi ha risposto: ”Sì assolutamente”. ”I giudici hanno questo atteggiamento con me: se qualcuno dice qualcosa contro di me è sincero, se qualcuno mi viene in aiuto è un pazzo”, ha sottolineato poi il Cavaliere.

La decadenza da senatore ”è stato un colpo di Stato”, ha affermato allora aggiungendo che negli ultimi 20 anni ”non abbiamo avuto solo un colpo di Stato. Ne abbiamo avuti quattro. Un colpo di Stato è quando un Paese non è governato da uomini eletti dal popolo”. ”Il Partito Comunista, dal 1992, voleva avere la possibilità di prendere il potere definitivamente. Ho avuto la possibilità di non renderlo possibile”, ha sottolineato.

E dopo aver rivelato che il presidente russo Vladimir Putin è stato a cena da lui due giorni prima del voto sulla decadenza al Senato (”lo conosco dal 2001, siamo molto amici e siamo rimasti ottimi amici”), ha detto rispondendo all’intervistatore che gli chiedeva se non avesse la tentazione di lasciare il Paese: “Amo il mio Paese non posso chiudere la mia avventura umana, di patriota, di uomo di Stato fuggendo dal mio Paese”. ”Non ho più il passaporto, sono in situazione di debolezza personale. Il mio telefono può essere intercettato. Mi impediscono di uscire dal Paese”, ha sottolineato. Ma ”sono ancora qui, sono ancora al lavoro e pieno di vita”.

Non ha mancato poi di attaccare il governo che “non ha mantenuto le sue promesse”. ”In Italia abbiamo un governo che non è più eletto dal popolo – ha aggiunto - Chiediamo che le elezioni politiche siano organizzate il 24 maggio, lo stesso giorno delle elezioni europee”. E dopo aver spiegato di essere in ”campagna elettorale”, ha detto: ”Resterò ancora il presidente del mio partito e abbiamo l’intenzione di convincere i 24 milioni di elettori che non si sono ancora alleati alla sinistra”. ”Prima di dire che non posso essere candidato alle elezioni europee – sottolinea Berlusconi – voglio riuscire a ottenere in poco tempo una revisione della sentenza politica, assolutamente ingiusta, che è stata la fine di un percorso assolutamente incredibile per velocità: otto mesi quando normalmente la giustizia italiana richiede otto anni”.

Infine un commento sul cancelliere tedesco, Angela Merkel, che ”fa l’interesse del suo Paese. La Germania vuole una politica per l’Europa che vada nel suo interesse”. E all’intervistatore che gli chiedeva un commento sull’ex presidente francese, Nicolas Sarkozy, Berlusconi ha risposto: ”Prossima domanda”.