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Ucraina: Putin autorizza l’invio di militari in Crimea. Obama: “Ci saranno conseguenze”

La Camera alta del Parlamento di Mosca ha approvato la richiesta del presidente russo Vladimir Putin per l’utilizzo di forze armate in Crimea. Lo riferisce l’agenzia di notizie Interfax.

Putin aveva chiesto il via libera per l’utilizzo di truppe russe in Crimea “fino alla normalizzazione della situazione socio-politica” nel Paese. La Camera alta del Parlamento di Mosca ha quindi approvato la sua richiesta “per evitare lo spargimento di sangue”.
L’Interfax ha riferito che forze russe stanno cercando di assumere il controllo di una base missilistica antiaerea in Crimea. Una ventina di militari è entrata all’interno del territorio che ospita la base, nella parte occidentale della Crimea, per assumerne il controllo. Nel darne notizia l’agenzia Interfax non fa riferimento a scontri o feriti ma parla invece di negoziati in corso.
Nell’ambito delle proteste contro il nuovo governo dell’Ucraina, forze filorusse hanno occupato la sede del governo regionale nella città di Kharkiv, . I manifestanti pro Russia hanno espulso le forze fedeli al governo di Kiev, che avevano occupato l’edificio dopo le proteste di massa nella capitale ucraina contro il governo del deposto presidente Viktor Yanukovych. Gli attivisti hanno innalzato bandiere russe al grido di “Kharkiv e Russia!”. La polizia non è intervenuta.
Un appello a Mosca perché aiuti a mantenere la calma in Crimea era stato lanciato dal nuovo premier filorusso della repubblica autonoma situata nella parte meridionale dell’Ucraina. “Chiedo assistenza al presidente Vladimir Putin perché si mantenga la pace e la calma sul territorio della Repubblica autonoma di Crimea”, ha dichiarato il primo ministro Sergei Aksyonov. E pochi minuti più tardi, le agenzie di stampa russe hanno citato una fonte dell’amministrazione Putin che assicurava che la richiesta del leader della Crimea “non sarebbe passata inosservata”.
Il presidente ucraino Oleksandr Turchynov si rifiuta di riconoscere il premier filorusso di Crimea come tale. Turchynov ha dato istruzioni affinché i ministri del governo ucraino e altre agenzie governative a Kiev non riconoscano Sergiy Aksyonov quale rappresentante del Consiglio dei ministri della Repubblica autonoma di Crimea.
Il premier ucraino Arseni Yatseniuk ha chiesto a Mosca di ritirare le proprie truppe dalla penisola di Crimea, di fronte alle crescenti tensioni definendo l’attuale presenza di soldati russi in Crimea “inaccettabile”. Per questo “chiediamo con forza al governo della federazione russa e alle autorità che ritirino le proprie forze armate nelle basi militari previste”. L’Ucraina – ha proseguito Yatseniuk – si è rifiutata di rispondere “con la forza” alla “provocazione” russa. “La presenza inadeguata di militari russi in Crimea è una provocazione”, ha aggiunto, sottolineando tuttavia che “i tentativi di fare reagire l’Ucraina con la forza sono falliti”.
Dal canto suo l’ambasciatore russo presso le Nazioni Unite, Vitali Churkin, ha respinto le accuse del governo di Kiev che ha denunciato un intervento militare di Mosca in Crimea, dove tra l’altro le autorità hanno annunciato l’anticipazione al 30 marzo del referendum per una maggiore autonomia della repubblica, originariamente fissato al 25 maggio, in coincidenza con le elezioni presidenziali: “Abbiamo un accordo con l’Ucraina – ha affermato Churkin, citato dall’Interfax – sulla presenza della flotta russa nel Mar Nero e ci stiamo muovendo nel quadro di questo accordo”. Mentre il ministero degli Esteri russo denuncia che uomini armati “mandati da Kiev” hanno cercato di assumere il controllo del ministero dell’Interno della Crimea venerdì notte. “Sconosciuti armati inviati da Kiev hanno fatto il tentativo di assumere il controllo del ministero dell’Interno… Come conseguenza di questa pericolosa provocazione, alcune persone sono rimaste ferite”, ha commentato la fonte citata dall’Itar-Tass. “Grazie all’azione decisiva di unità di autodifesa il tentativo è stato sventato”.
Intanto gli Usa si stanno consultando con i partner europei sulla partecipazione al summit del G8 previsto per giugno a Sochi alla luce degli ultimi sviluppi in Ucraina. Gli Stati Uniti e i loro partner stanno valutando ‘opzioni’, ha dichiarato alla Dpa un alto funzionario della Casa Bianca. “E’ difficile immaginare come noi e altri leader potremmo partecipare a G-8 a Sochi se la Russia interverrà in Ucraina”.
Venerdì, alla Casa Bianca – alla presenza della stampa – il presidente Barack Obama aveva sollevato il problema della Crimea, diventata il teatro di tensioni ancora più acute tra Mosca e l’Occidente e lanciato un preciso monito a Mosca, sottolineando che un intervento militare in Ucraina non sarebbe senza costi da pagare.
”La Russia – ha detto il presidente americano – ha relazioni storiche con la Crimea, cementate da legami culturali ed economici, e lì ha anche basi militari, tuttavia qualsiasi violazione della sovranità e dell’integrità territoriale ucraina sarebbe gravemente destabilizzante e questo non è nell’interesse dell’Ucraina, della Russia o dell’Europa”. Un simile scenario, ha continuato Obama, ”rappresenterebbe una profonda interferenza in materie che devono essere decise dal popolo ucraino e sarebbe anche una evidente violazione dell’impegno russo a rispettare le leggi internazionali e l’indipendenza, la sovranita’ e i confini dell’Ucraina”.
Il ministro degli Esteri britannico William Hague ha riferito di aver parlato con il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov per chiedere lo stop all’escalation in Crimea e il rispetto della sovranità ucraina.
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha ribadito la necessità di rispettare l’integrità territoriale dell’Ucraina. “Tutto ciò che sta accadendo in Crimea ci preoccupa”, ha affermato a Berlino. La cancelliera ha reso noto di essere in contatto telefonico con i responsabili a Kiev e in Russia oltre che con il presidente americano Obama. Il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, ha ricordato che “chiunque continui a gettare olio sul fuoco ora – a parole o nei fatti – sta consapevolmente spingendo per una escalation degli eventi”. Qualunque cosa faccia la Russia in Crimea, deve avvenire nel rispetto della sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina, ha affermato Steinmeier.