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Ucraina, i paesi del G7 sospendono le attività preparatorie del G8 di Sochi. “Chiediamo a Mosca di avviare un negoziato”

Ucraina, i paesi del G7 sospendono le attività preparatorie del G8 di Sochi. “Chiediamo a Mosca di avviare un negoziato”

“Chiediamo a Mosca di affrontare qualsiasi preoccupazione relativa alla sicurezza e ai diritti umani con un negoziato diretto”. Così si sono espressi i Paesi del G7 (Canada, Francia, Germania, Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti, assieme al Presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, e al Presidente della Commisione Ue, Jose’ Manuel Barroso) decidendo anche di sospendere le attività preparatorie del G8 di Sochi finché ci saranno tensioni nella regione.
“Insieme, oggi, condanniamo la Federazione Russa per l’evidente violazione della sovranità e dell’integrità territoriale ucraina”, si legge nel comunicato congiunto, e “chiediamo alla Russia di affrontare qualsiasi preoccupazione relativa alla sicurezza e ai diritti umani nell’ambito di un negoziato diretto che potrà o meno essere accompagnato da osservatori internazionali e da una mediazione sotto gli auspici delle Nazioni Unite o dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa”.
“Siamo pronti a sostenere questi sforzi”, sottolineano i leader richiamando tutte le parti coinvolte “ad agire col massimo grado di autocontrollo e responsabilità e a ridurre le tensioni”.
Inoltre, Gran Bretagna, Polonia e Germania concordano con il presidente americano, Barack Obama, nel premere per l’avvio di un dialogo tra Mosca e Kiev, aiutato da una mediazione internazionale “appropriata”. Lo riferisce la Casa Bianca a margine del giro di telefonate, intercorse domenica pomeriggio, con il premier britannico David Cameron, il presidente polacco Bronislaw Komorowski, e la cancelliera tedesca Angela Merkel.
“I leader – riferisce una nota – hanno espresso grave preoccupazione per l’evidente violazione russa della sovranita’ e dell’integrita’ territoriale ucraina” ed evidenziano che “un dialogo tra Ucraina e Russia, con una mediazione internazionale appropriata, dovrebbe incominciare immediatamente”. I partner europei hanno infine ribadito il loro impegno a lavorare insieme per definire un pacchetto di aiuti finanziari “multilaterali e bilaterali” destinati al Paese.
Il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon ha inviato a Kiev il suo vice, Jan Eliasson, perchè si possa fare un quadro della situazione sul terreno. Le informazioni raccolte da Eliasson serviranno a Ban per poter decidere passi utili alla riduzione della tensione nella regione, si apprende alle Nazioni Unite.
Intanto centinaia di persone, soprattutto di origine ucraina, hanno manifestato a New York contro il dispiegamento di truppe russe in Crimea. “No alla guerra in Ucraina”, “Russia togli le mani dall’Ucraina”, “Putin è diabolico”, “Grazie agli Stati Uniti per il loro appoggio”, si leggeva sui cartelli dei manifestanti, molti dei quali sventolavano bandiere ucraine mentre marciavano attraverso Manhattan.