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Bce richiama l’Italia “Non sono stati compiuti progressi tangibili”

Bce richiama l’Italia “Non sono stati compiuti progressi tangibili”

Mario Draghi

Finora non sono stati compiuti progressi tangibili” in Italia verso “ulteriori misure di risanamento” e per il taglio del debito, come chiesto dalla Commissione europea. Lo scrive la Bce nel suo bollettino mensile. “E’ importante effettuare i necessari interventi affinché siano soddisfatti i requisiti previsti dal meccanismo preventivo del Patto di stabilità e crescita, soprattutto per quanto riguarda la riconduzione del rapporto debito/PIL su un percorso discendente”, sottolinea l’istituto di Francoforte.

TASSI

La Bce – si legge ancora – manterrà i tassi bassi a lungo e si dice pronta “ad azioni risolute se necessario”. Manterrà “un orientamento accomodante di politica monetaria finché sarà necessario; ciò sosterrà la graduale ripresa dell’economia nell’area dell’euro”, si legge nel bollettino mensile dell’Eurotower.

INFLAZIONE

Il Consiglio direttivo “continua ad attendersi che i tassi di interesse di riferimento della Bce restino su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo“. “Tale aspettativa si fonda – si legge nel documento – su prospettive di inflazione complessivamente contenute anche nel medio termine, tenuto conto della debolezza generalizzata dell’economia, del grado elevato di capacità inutilizzata e della modesta creazione di moneta e credito“.

PIL

Intanto però il pil della zona euro crescerà dell’1,2% nel 2014, dell’1,5 nel 2015 e dell’1,8 nel 2016. E’ quanto afferma la Bce nel bollettino mensile, segnalando che “rispetto alle proiezioni macroeconomiche degli esperti dell’Eurosistema di dicembre 2013, l’espansione del Pil in termini reali indicata per il 2014 è stata rivista lievemente al rialzo“. Tuttavia, avverte l’Eurotower, “i rischi per le prospettive economiche dell’area dell’euro continuano a essere orientati al ribasso“. Nel 2014 il rapporto debito/Pil dovrebbe toccare il picco al 93,5% per poi imboccare un percorso discendente. Con un calo di soli 0,3 punti al 93,2% nel 2015, seguito da una riduzione più consistente l’anno successivo al 92,2%.

DISOCCUPAZIONE

La Bce rivede al ribasso le stime sull’andamento dell’occupazione, che nell’eurozona dovrebbe avere raggiunto il picco nel 2013 al 12,1%. Nel bollettino mensile appena diffuso, gli esperti dell’Eurotower prevedono per l’anno in corso un livello di senza lavoro all’11,9%, con un calo progressivo nel 2015 all’11,7% e all’11,4% nel 2016. “Secondo le proiezioni – si legge nel bollettino – l’occupazione crescerà lievemente nel 2014 in termini di numero di occupati, per poi procedere a un ritmo più sostenuto. La sua contenuta ripresa riflette il debole recupero dell’attività, il suo consueto ritardo rispetto alle variazioni del prodotto, un incremento del numero di ore lavorate per addetto, ulteriori tagli all’organico nel settore pubblico e la maggiore incertezza in alcuni paesi che pesa sui piani di assunzione nel settore privato“. Per gli esperti dell’Eurotower “le forze di lavoro dovrebbero registrare un modesto incremento nel periodo della proiezione, a fronte del graduale rientro di determinate fasce della popolazione nel mercato del lavoro”. Infine, per la Bce “la produttività del lavoro dovrebbe aumentare nel periodo della proiezione, riflettendo l’attesa accelerazione dell’attività economica e la reazione ritardata dell’occupazione”.