Mamma c’è Annibale! Io speriamo che me la cavo

Mamma c’è Annibale! Io speriamo che me la cavo
Oggi 4 Aprile del 204 a.C. giunge a Roma la statua della dea Cibele

Ribattezzata dai romani “Magna Mater“, più che una statua si tratta in realtà di una grande pietra nera a forma di ago, un meteorite piovuto dal cielo che viene venerato come divinità nella lontana città di Pessinunte, in Frigia.La statua giunge in un momento molto difficile per Roma, minacciata dalle truppe di Annibale che, varcate le Alpi, hanno sconfitto il nostro esercito sul fiume Trebbia, al Trasimeno e a Canne. Leggendo le profezie dei “Libri Sibillini” si è scoperto che solo la protezione della dea può salvare la città dalla sicura distruzione. La nave che trasporta la “pietra nera” ha già attraccato stamattina al porto di Ostia, e una lunga processione seguirà il viaggio della dea fino al tempio sul Palatino. Dalla Frigia sono giunti anche i “Coribanti”, i sacerdoti di Cibele, che danzeranno e canteranno al suono ossessivo di flauti e tamburi, cercando di evirarsi con pietre appuntite. L’arrivo della “Magna Mater” ha creato una grande eccitazione in città e già si pensa di istituire dei “Ludi” in onore della dea, con giochi e spettacoli teatrali. Intanto il giovane generale Scipione, galvanizzato anche lui dalla protezione divina, stà già riorganizzando l’esercito. Voci raccolte al quartier generale riferiscono infatti di una ardita spedizione militare in terra d’Africa, un’azione che porterebbe la guerra in casa cartaginese, distogliendo Annibale dal continuare la campagna in Italia.